Veterinaria: l’evoluzione della fisiologia e della postura equina

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foto hongisto

“La zoppia è evenienza molto variabile che può coinvolgere varie strutture con imperfezioni talvolta evidenti talvolta difficili da interpretare, che compromette la salute del cavallo, il suo rendimento nel lavoro e il suo valore venale.
Non è da trascurare l’aspetto giuridico: molte cause sono derivate da zoppie non curate o occulte. Infatti nei testi di medicina legale veterinaria esistonointeri capitoli riguardanti proprio le evenienze che possono portare alla recessione del contratto di vendita.
Si vuole dunque intraprendere un percorso insieme al lettore per capire cosa sia la zoppia, quali siano le sue manifestazioni, le cause e le concause e come si possano evidenziare.
Faremo dei paragoni con l’uomo tanto da rendere pi comprensibili certi passaggi e argomentazioni.
– L’uomo ha quattro arti, due superiori, le braccia, e due inferiori, le gambe.
– L’uomo è bipede. Il suo tronco, per mantenere la posizione eretta, è sostenuto dai due arti inferiori.
Le estremità distali degli arti, mani e piedi sono dotate di cinque dita (pentadito).
-Il cavallo è un quadrupede. Per mantenere la posizione orizzontale rispetto al terreno il suo corpo è sostenuto da quattro arti: due anteriori corrispondenti alle nostre braccia e due posteriori corrispondenti alle nostre gambe.
-Il cavallo nella preistoria era pentadattilo. Le estremità degli arti erano dotate di cinque dita.
La forza di sopravvivenza ha portato nel tempo ad una trasformazione con una modifica della struttura anatomica degli arti.
Questi nuovi caratteri nell’evoluzione diverranno caratteri ereditari dominanti. Delle cinque dita è rimasto un solo dito per ciascun arto (perissodattilo) mentre le altre quattro dita sono involute.
Oggi le riconosciamo nei metacarpei e nei metatarsei accessori, denominati in modo semplice ditini, e nelle castagnole, propaggini di tessuto ungueale presenti nella parte interna degli avambracci e dei garretti.
I metacarpei e i metatarsei principali e le tre falangi si sono invece considerevolmente sviluppati, tanto da rendere gli arti delle formidabili leve capaci imprimere movimenti e spostamenti del corpo del cavallo rapidi, veloci e prolungati: basta osservare il galoppo sfrenato di un branco di cavalli allo stato brado, la carica di uno squadrone di cavalleria o la foulèe dei cavalli purosangue“.

da:“La zoppia del cavallo, conoscere per capire“ del dott. Vittorio Meschia, edizioni HOSRSE SRL.  foto Mari Hongisto

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