Ai microfoni di HSJ : Alberto Cocconi, pronto per Piazza di Siena

Alberto Cocconi, classe 1960, fa parte dei 19 cavalieri chiamati al 77mo concorso ippico di Piazza di Siena. Lo abbiamo incrociato ed anche a lui abbiamo rivolto un paio di domande.
Anche a te Alberto la stessa domanda: se arrivasse la chiamata in prima squadra?
Partirò per Roma con un solo cavallo, molto giovane tra l’altro.
Viviamo un momento di leggera criticità parlando della prima squadra per cui un cavallo come il mio potrebbe senz’altro fare comodo.
Penso che potrebbe essere all’altezza di una Coppa di questo livello ma è un discorso abbastanza prematuro vista l’inesperienza; ha al suo attivo un solo percorso di 1 metro e 60 disputato in occasione del Toscana Tour.
Ha pochi mesi di esperienza ma certo è che se per qualunque motivo la scelta dovesse ricadere su di lui, non mi tirerei di certo indietro, sarei pronto.
Il mio scopo è quello di osservarlo attentamente e magari puntare al prossimo anno in maniera più seria.
La parola d’ordine è fargli fare i campi più importanti; credo sia giusto che frequenti un campo come quello di Villa Borghese per poi pensare al futuro.
Ma che caratteristiche ha, è un cavallo veloce?
Non sono un cavaliere che “spreme” i cavalli solitamente quindi non punto di certo sulla velocità.
Ad altissimi livelli quali sono quelli di un concorso come lo CSIO di Roma portare a casa un percorso netto significa già essere tra i migliori senza guardare al tempo! Partirà nelle categorie “grosse” non nelle basse e veloci.
Anche a te la stessa domanda. Gli ostacoli leggeri, un bene o un male?
Io penso che questo sport si stai evolvendo al pari passo con altri.
Per migliorare la tecnica e le difficoltà oggettive non si poteva più lavorare sulle altezze, già sono al massimo.
Il discorso va verso la tecnica quindi ostacoli più corti, tecnici, leggeri.
Per lavorare maggiormente sulla selezione dei binomi o per esaltare alcune caratteristiche dei cavalli e degli atleti, sicuramente la scelta di materiali all’avanguardia è una scelta vincente.
Chi temerai di più in campo?
Io credo che nel nostro sport non si entri in campo per scontrarsi in maniera diretta con un binomio in particolare.
Sicuramente c’è rispetto ed ammirazione per i “big” del circuito mondiale ma quando suona la campanella si pensa solo al proprio percorso ed alla propria performance.