La messa in sella, l’arte dell’equilibrio in equitazione del cavaliere.
Come migliorare l’assetto del cavaliere per una comunicazione armoniosa con il cavallo.
La messa in sella è il punto di partenza di ogni percorso equestre.
Si tratta del lavoro tecnico e ginnico che mira a risolvere i problemi fisici e posturali del cavaliere, costruendo la base dell’assetto corretto.
Un buon assetto garantisce sicurezza, comodità e libertà d’azione, a tutte le andature e in qualsiasi circostanza.
Senza una solida messa in sella, nessuna tecnica equestre può essere davvero efficace.
L’assetto del cavaliere, equilibrio dinamico e stabilità
L’assetto del cavaliere è la chiave dell’equitazione classica e moderna.
Non è una posizione statica, ma un equilibrio dinamico tra il baricentro del cavaliere e quello del cavallo.
Un cavaliere ben messo in sella mantiene la linea spalla–anca–tallone in perfetto allineamento verticale, evitando tensioni e rigidità.
Questo allineamento distribuisce il peso in modo uniforme sui tre punti d’appoggio — ischi, ginocchia e staffe — consentendo di restare centrati sul movimento del cavallo.
L’allenamento equestre della messa in sella sviluppa quindi una postura elastica, simmetrica e bilanciata, indispensabile per affrontare trotto, galoppo e transizioni con naturalezza.
Il legame cavaliere-cavallo, il segreto di una buona messa in sella
Accanto all’equilibrio, la messa in sella lavora sul concetto di legame, ovvero la capacità del cavaliere di seguire e assorbire i movimenti del dorso del cavallo.
Questo avviene attraverso una muscolatura attiva ma rilassata, che consente al bacino di muoversi in sintonia con l’oscillazione del cavallo.
Il risultato è una connessione fluida e costante, dove il cavaliere non si aggrappa né stringe, ma accompagna.
Un cavaliere “legato” al cavallo è in grado di ammortizzare ogni reazione con finezza e sensibilità, trasformando il movimento in comunicazione.
Fermezza e disinvoltura. Quando l’assetto diventa tecnica equestre
Dalla combinazione di equilibrio e legame nascono due qualità decisive: fermezza e disinvoltura.
La fermezza è l’assenza di movimenti inutili o involontari: il cavaliere rimane centrato e in controllo, senza rigidità.
La disinvoltura, invece, rappresenta la piena libertà d’azione, indispensabile per l’uso corretto e indipendente degli aiuti (mani, gambe, peso e voce).
Solo un cavaliere disinvolto può trasmettere al cavallo aiuti chiari e armoniosi, mantenendo la leggerezza del contatto e la precisione del gesto tecnico.
È qui che la messa in sella si trasforma in vera arte equestre: un equilibrio tra forza, elasticità e consapevolezza.
La messa in sella come allenamento equestre completo
La messa in sella è molto più di una fase iniziale: è un allenamento continuo che accompagna tutta la carriera del cavaliere.
Serve a sviluppare consapevolezza corporea, controllo motorio e sensibilità.
Attraverso esercizi mirati — come lavoro al passo senza staffe, trotto seduto o transizioni delicate — il cavaliere affina il proprio equilibrio e la capacità di “sentire” il cavallo sotto di sé.
Un buon lavoro di messa in sella porta a un cavaliere stabile ma leggero, presente ma flessibile, capace di fondersi con il movimento del cavallo in una comunicazione naturale e priva di sforzo.
Ogni disciplina, dall’equitazione classica al dressage fino al salto ostacoli, trova nella messa in sella il suo fondamento.
È la ginnastica dell’armonia, quella che trasforma il corpo del cavaliere in uno strumento di precisione, sensibilità e rispetto.
Solo attraverso un assetto corretto ed equilibrato il cavaliere può raggiungere la vera libertà: quella che nasce dall’unione perfetta tra tecnica, equilibrio e spirito.
HSJ
© Riproduzione riservata.



.png)

