Burocrazia a cavallo

La complessità del nostro mondo ci porta inevitabilmente all’analisi anche superficiale di tutti quegli elementi caratterizzanti di un complesso sistema di riferimento chiamato realtà. Le complesse norme, le leggi a cui fare riferimento sono solo l’ultimo baluardo di una complessa rete di dettami socio-culturali ai quali l’esistenza di ogni individuo viene in modalità differenti influenzata, modificata o modellata. Svincolandoci da costrutti eccessivamente contorti, cosa c’entra in sostanza, tale impostazione con il “nostro mondo” governato da una forte passione e un profondo amore verso il nostro caro amico con coda e criniera? Il tutto si potrebbe racchiudere in una semplice parola…burocrazia. Sembrerebbe improbabile o forse inopportuno accostare la burocrazia alle leggi delle emozioni donateci dal mondo equino… ma purtroppo o per fortuna anch’esso viene regolato dall’impersonale presenza della burocrazia. La testimonianza che riportiamo è quella di Marco, un giovane ragazzo che come molti ha scelto una passione il più delle volte troppo in salita, caratterizzata da piccoli attimi di felicità e da sfuggenti soddisfazioni. Marco acquista una cavalla priva di documenti e microchip ed una volta regolarizzata la “posizione legislativa” dell’animale comincia per il giovane appassionato una ricerca degna di un giallo di Agatha Christie . Da subito il giovane nota le qualità della sua nuova compagna, dopo un periodo di naturale “riabilitazione mentale e tecnica” il binomio ottiene degni risultati cementificando quella piccola idea che frulla nella mente del giovane…qualcosa non quadra. Iniziano così anni di ricerca per capire se davvero quel cavallo acquistato, sia il classico cavallino comperato magari da qualche commerciante “di basso borgo” oppure ci sia qualcosa di più. Tramite la sua passione per le linee genealogiche e per un mondo equestre sempre più attento alla genetica, segue il suo istinto e richiede ad un famoso stud book il test del DNA della propria cavalla, per avere una volta per tutte la conferma se i suoi dubbi siano fondati o meno. I documenti parlano chiaro, e alla fine di ulteriori indagini si scopre che quello che sembrava un cavallo privo di un passato è in realtà appartenente ad un famoso libro genealogico europeo, caratterizzata da un’importante genetica, e con un trascorso agonistico attestato in cat.140. Per concludere quindi il nostro amico Marco si rivolge alle autorità allevatoriali italiane per la modificazione del libretto e per l’implementazione dei dati… ma come molte volte accade la risposta e quella più classica, vale a dire… porte in faccia! Il nostro amico Marco ha rinunciato a veder riconosciuto un suo sostanziale diritto, colpa di un impianto burocratico rigido e non al servizio del cittadino, bensì ottuso e cieco alle moderne linee d’intervento più banali nel mondo equestre europeo. Ecco in conclusione cosa c’entrava la burocrazia con il mondo equestre o comunque con il “mondo cavallo” . In un’Italia caratterizzata da ottimi talentuosi binomi, da un tessuto allevatoriale davvero eroico, l’assenza di vere e proprie associazioni fa si che si disperda tutto il nostro potenziale, inserendo con la classica metodologia della più becera politica, persone sbagliate (nei posti chiave) sbagliati. Ma mentre un’intera nazione si lamenta senza muovere un dito il declino del mondo equestre italiano, il nostro amico Marco si consola guardando negli occhi la sua compagna… e alla fine cosa importa quale sia la genealogia, il paese di nascita o il trascorso agonistico? Marco si perde in quegli occhi sinceri e veri di un essere che con quel nitrito gli riempe il cuore di gioia!
Edgar Palermo