Cavalli selvaggi: in Liguria la cattura non è riuscita

Nei giorni scorsi avevamo dato notizia della “battuta di Equitazione di campagna“ contro i cavalli in Liguria che distruggono tutto. Oggi si legge:
“È andato a vuoto il tentativo di catturare il branco di cavalli che, allo stato brado, pascola sul monte Biscia. Il dispiegamento di forze che ieri mattina all’alba si è dato appuntamento sul “pianone”, il nome con cui viene chiamato il Pian degli Oneti, sul Biscia, non ha sortito alcun risultato concreto, se non quello di avvistare il branco – composto, riferiscono i testimoni, da otto animali – e di innescare una polemica su questa vicenda. A darsi appuntamento, alle 6, c’erano una pattuglia della Polizia provinciale, personale veterinario dell’Asl, un vigile urbano di Ne, un gruppo di “Giacche verdi” di Sestri Levante, l’associazione nazionale dei volontari a cavallo (ma ieri erano appiedati) per la protezione ambientale e civile guidati dal presidente regionale Andrea Noceti, il titolare di un maneggio con il figlio (loro sì con cavallo), alcuni agricoltori ed Enrico Bertozzi, direttore della Scuola chiavarese del fumetto, appassionato di cavalli e collaboratore di alcune riviste di settore. Al gruppo si è aggiunto anche il sindaco di Ne, Cesare Pesce. «Non siamo riusciti a catturare i cavalli – ha detto il primo cittadino – Si è cercato di circondarli e poi prenderli, ma non c’è stato niente da fare. Il problema però c’è, ed è concreto. A questo punto in settimana ci organizzeremo diversamente: costruiremo un recinto e organizzeremo un’altra battuta per catturare gli animali».«Diciamo che, così come erano organizzate le cose, era impossibile catturarli – obietta Enrico Bertozzi – Gli animali, otto, erano sulle rocche del monte. Se anche si fosse riesciti a incanalarli, poi ci sarebbe voluto un recinto per rinchiuderli… ma questo non c’era». A un certo punto si è pensato anche di ricorrere al nuovo fucile in dotazione alla Polizia provinciale, che spara proiettili-siringhe al narcotico. «Ma siamo riusciti a evitarlo – dice Bertozzi – Intanto perché la dose di narcotico era calcolata su animali che, ci era stato detto, erano sui sette quintali di peso: tantissima per gli animali che invece abbiamo visto, che saranno al massimo 250 chilogrammi. E poi perché i cavalli erano spaventati, con tanta adrenalina, e una dose così di narcotico li avrebbe tramortiti facendoli precipitare sulle rocche».Un punto di vista, questo, condiviso da Noceti: «Il Comune ci aveva chiesto di collaborare per catturare i cavalli – dice – ma se avessi saputo come era gestita la cosa ce ne saremmo rimasti a casa. Quei cavalli sono selvatici e non si lasciano certo avvicinare: occorre preparare un recinto, dotarlo di acqua e cibo, invogliare i cavalli a entrare e abituarli. Poi si chiude e a quel punto gli animali si possono convogliare».E questa è l’idea che ha sposato anche il sindaco Pesce. Ma Bertozzi insiste: «Bisogna metterci intorno a un tavolo e trovare un compromesso, se no ogni sei mesi il problema si ripresenta. Gli animali non sono pericolosi, ma fanno dei danni: i proprietari dei pascoli hanno ragione. Quei cavalli sul Biscia possono anche starci, ma in recinti appositi e a rotazione. Si sanno nomi, cognomi e indirizzi degli allevatori: lasciano stalloni e giumente al pascolo gratis e poi vanno a prendersi i puledri per farli macellare. Un bel guadagno a costo zero… È su loro che bisogna intervenire, invece si è preferito mobilitare dieci persone per andarli a catturare, senza riuscirci. Vediamoci, tutti insieme, e parliamo».Pronta, però, la replica del sindaco Pesce: «È facile dirlo, ma quei cavalli non sono marchiati e se il proprietario nega, mica posso dimostrare che il cavallo è suo… Bisogna catturarli»“.