CAYETANO MARTINEZ DE IRUJO

La sua famiglia è più nobile e antica di quella dei Reali di Spagna e di Inghilterra, eppure quella di Cayetano Martinez De Irujo Fitz James Stuart, quinto ed ultimo figlio della duchessa d’Alba – erede di quella duchessa di Alba più volte ritratta da Goya – è una vita dedicata all’equitazione.
Considerato uno degli uomini più attraenti di Spagna, il conte di Salvatierra, ha cominciato a montare contro il parere di tutti e oggi è il numero uno del ranking spagnolo. “Ho cominciato a montare a cinque anni con Florián Cortijo, nel rispetto delle tradizioni familiari e solo perché era uno degli sport che facevano parte della mia educazione” racconta “ma quello che per la mia famiglia era inconcepibile era che tra i tanti sport che facevano parte della mia formazione, uno avesse uno sbocco diverso, professionale. Quando sono stato selezionato per la squadra juniores mi sono sorpreso che nessuno mi venisse a vedere. A sedici anni ho vinto la Coppa delle Nazioni e la sensazione è stata così forte che ho capito di avere lo sportivo dentro. Forse, se mio padre fosse stato ancora vivo, sarei diventato ingegnere agricolo seguendo la strada aperta dai miei fratelli, quella che si supponeva seguissi in una famiglia come la mia. Le cose, invece, sono andate in modo completamente diverso ed io sono andato dove mi ha portato in cuore”.
Cayetano, quali sono le qualità necessarie a cavaliere e cavallo per fare il binomio?
“Oggi che l’equitazione si è enormemente sviluppata, è necessario un cavallo con tutte le qualità. Serve che abbia voglia, abilità, una giusta morfologia, che sia veloce, con una buona testa, volenteroso e rispettoso.
Oltre, naturalmente a dargli un buon lavoro e avere una buona tecnica.
Il cavaliere, invece, deve essere intelligente, deve conoscere lo sport e deve sapersi gestire bene. Deve essere freddo. Questo è lo sport più freddo che c’è: il cavallo che dipende da te, ti giochi tutto in un minuto, devi avere davvero molto controllo. Bisogna avere volontà e coraggio e saper bilanciare testa e cuore. Inoltre si deve avere molta voglia di lavorare: questo lavoro è vicino allo schiavismo! Quando finisci con un cavallo ne hai subito un altro, e assorbe tutto il tuo tempo”.
In realtà un po’ di tempo è riuscito a trovarlo per fare alcune apparizioni nel mondo della moda come testimonial di Ralph Lauren e Springfield e del cinema con l’interpretazione del Duca di Wellington nel film di Milos Forman “I Fantasmi di Goya“
Nella scelta del cavallo, la genealogia per Cayetano non è fondamentale, è una questione molto più soggettiva anche se la maggior parte dei buoni cavalli ha anche una buona origine. Secondo lui i cavalli sono molto simili alle persone: i cavalli germanici assomigliano molto ai tedeschi, i cavalli francesi sono molto più adatti ai cavalieri latini, e infatti ha sotto la sella proprio una coppia di cavalli francesi KESBEROY DE ST AUBERT e KEDEHOP DE BREVE.Il suo primo cavallo, però, è un cavallo tedesco, l’hannoverano DELON VA.
“Mi ci sono voluti sei mesi per cominciare davvero a capirmi con lui, siamo molto diversi, ma è un problema superabile, si tratta solo di lavorarci sopra”.
Il ‘segreto’ del lavoro quotidiano di Cayetano è di mantenere la serenità dei propri cavalli: “Alterno molto tra lavoro in piano e esercizio sul salto, che, comunque, non deve essere mai troppo perché quando sei sempre in gara non è davvero necessario saltare anche a casa: faccio solo qualche cavalletto per la ginnastica. E poi la campagna. Se hai l’occasione di fare uscire i cavalli è l’ideale. I miei escono due volte al giorno, li passeggio, li scaldo alla corda, li lavoro in piano… variare! Fare qualcosa di diverso ogni giorno è fondamentale”.
Tra i soggetti di punta e qualche giovane promessa monta quattro o cinque cavalli al giorno.
“Ma mai di più. Per molti anni ne ho montati molti e adesso comincio a risentirne fisicamente. Noi siamo gli unici sportivi ‘ignoranti’ che non fanno nessun allenamento o riscaldamento prima di montare. Quando arrivi alla mia età, 44 anni, sei già mezzo rotto: la schiena, i muscoli, le gambe… Quattro o cinque ore al giorno sono più che sufficienti per tenere in forma se stessi e i propri cavalli”. Ammette, però che da qualche tempo ha cominciato a fare un po’ di ginnastica, cominciava a sentirsi un po’ appesantito, ed è bene essere più scattanti per affrontare al meglio la fatica delle gare.
Quando è a Madrid oltre all’allenamento, svolge un po’ di lavoro d’ufficio, ed è a Siviglia, nella casa di campagna, che si ritira quando decide di staccare la spina qualche giorno, anche se dai cavalli non si allontana mai. “Ho dei cavalli andalusi che però monto solo per divertimento e con cui faccio lunghe passeggiate durante le quali cerco di non pensare a niente e godermi tutto quello che succede”.
Viaggiare è la sua seconda passione, anche se con un lavoro come il suo gli spostamenti sono continui.
“Questa è la vita del cavaliere professionista, è perfino peggio di quella dei marinai: sei mesi lontano da casa! Il mio groom non vede la moglie da due anni, probabilmente è divorziato e non lo sa!”
Forse questo è uno dei motivi che hanno recentemente fatto terminare il suo matrimonio con la bella messicana Genoveva Casanova, mamma dei suoi due gemelli Luis e Amina. Proprio per dedicarsi nel miglior modo possibile a crescere i suoi bambini sta pensando di fare concorsi ancora per pochi anni e poi dedicarsi ad altro.
“Resterò sempre in contatto con questo mondo. Ho un piccolo allevamento, due o tre fattrici… e forse mi occuperò di politica in modo che possa essere utile a questo sport. Sono stato presidente dell’associazione dei cavalieri per gli ultimi sette anni ed ho imparato tanto, i cavalieri top mi hanno insegnato davvero molto. In più io ho avuto un’educazione, diversa dalla loro, improntata alla politica, e così forse potrò fare qualcosa di buono”.
I SUOI CAVALLI:
DELON VA
Hannover di 10 anni dar Don Juan
KESBEROY DE ST AUBERT
SF da VERT ET ROUGE e QUATALINA D.L.BOUVERIE (R.O.) (A L’HONNEUR)
Maschio – baio 10/5/1994
KEDEHOP DE BREVE
SF di 9 anni da Cruising e la madre da Galoubet.