Come combattere l’ansia prima di una gara?
Ti è mai capitato di provare ansia prima di una gara, o addirittura nei giorni che la precedono?
Succede a molti, ed è perfettamente normale sentire un po’ di agitazione prima di un evento importante. Anzi, spesso è proprio quell’agitazione a farti produrre l’adrenalina necessaria per essere più concentrata, più attenta e più connessa con ciò che stai facendo.
Quindi sì, è del tutto naturale provare quella sensazione di “farfalle nello stomaco”. Finché resta leggera e ti aiuta a focalizzarti, tienila con te: è la spinta giusta per performare al meglio.
Ma se quella sensazione diventa fastidiosa, ti fa stare male, ti impedisce di concentrarti o di dare il meglio di te, allora è importante lavorarci su dal punto di vista mentale. L’obiettivo è cambiarla o prevenirla, prima che diventi così forte da portarti all’autosabotaggio.
Quando l’ansia è eccessiva, infatti, si innescano meccanismi negativi: inizi un dialogo interno che ti fa immaginare scenari disastrosi, aumenti ancora di più la tua ansia e finisci per ottenere risultati deludenti. È un circolo vizioso, come abbiamo visto nell’articolo della settimana scorsa. (Leggi “Il circolo del successo: mental coaching per vincere negli sport equestri“)
Perché nasce l’ansia
La sensazione di ansia nasce principalmente quando la mente “viaggia nel futuro” e comincia a farti porre domande poco utili, del tipo:
- “E se il cavallo si ferma?”
- “E se sbaglio la distanza?”
- “E se cado?”
- “E se la gara va male?”
Queste domande non aiutano, soprattutto prima di una competizione importante. Spostano la tua attenzione su scenari negativi e incerti, alimentando l’insicurezza. La mente, così, crea un’immagine catastrofica di ciò che potrebbe accadere, riportando nel presente una sensazione di ansia e paura.
Le emozioni negative, quindi, derivano dalla paura di una situazione futura che immagini come pericolosa o fallimentare.
Come fermare il dialogo interno negativo
So che questi pensieri arrivano in modo automatico, ma la buona notizia è che puoi imparare a fermarli e a sostituirli con pensieri più utili. Serve solo un po’ di allenamento mentale.
Ecco alcune risposte che puoi darti per ribaltare il punto di vista:
- Alla domanda “E se la gara va male?” → ripetiti “E se invece va bene?”
- Alla domanda “E se il cavallo si ferma?” → chiediti “Cosa posso fare per farlo andare avanti?”
- Alla domanda “E se sbaglio la distanza?” → pensa “come posso preparare al meglio la distanza?”
- Alla domanda “E se cado?” → ripetiti “Come posso montare al mio meglio?”
Impara a rispondere a tono ai tuoi pensieri, come se stessi incoraggiando la tua migliore amica.
Ascolta il tuo dialogo interno e resta nel “qui e ora“
La prima cosa da fare per gestire l’ansia è ascoltare ciò che ti dici, sia ad alta voce che tra te e te. Entrambe le forme hanno lo stesso potere. Anzi, spesso i pensieri che sussurri dentro di te sono i più potenti: possono motivarti o, al contrario, autosabotarti. I pensieri “non utili” sono tutti quelli che ti portano a immaginare scenari negativi, incerti o fallimentari rispetto alla tua performance futura.
Ascoltati, riconosci i pensieri non utili e sostituiscili con altri più costruttivi.
La seconda cosa da fare per combattere l’ansia prima di una gara è imparare a rimanere nel momento presente, nel “qui e ora”.
Nel prossimo articolo vedremo insieme alcuni esercizi pratici per riuscirci.
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Eva Rosenthal Mental Coach
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