Crisi FISE: parla Vittorio Garrone

Cari amici dei cavalli e amanti degli Niches & Special,un saggio recitava “La fine non è altro che un nuovo inizio”; io aggiungo: “Specialmente adesso”.La notizia del “golpe della befana” in Fise, è arrivata come un fulmine a ciel sereno.La situazione federale e del Consiglio infatti stavano dando segni di buon funzionamento. Poche settimaneprima, a Verona per Fiera Cavalli, con il Presidente avevamo considerato, e proprio lui aveva dichiarato piùvolte, che la ricchezza e varietà di competenze presenti nel Consiglio, potevano essere di sicuro supporto aduna crescita e un miglioramento. Poi, l’inatteso.Vi riassumo la situazione cui alludo: il Consiglio Federale della Fise è caduto a causa delle dimissioni,avvenute tra fine anno e i primi di gennaio, di 6 dei 10 consiglieri; gli altri 4, me compreso, hanno diconseguenza perso la loro carica e senza potere intervenire in alcun modo. Il Presidente ed io, in qualità diVice Presidente, invece restiamo in carica, perchè le dimissioni della maggioranza dei consiglieri non sonoavvenute contemporaneamente (cft. Statuto Fise art. 31, comma 2, punto c). Le motivazioni dell’atto restanotuttora ignote, nessuna spiegazione concreta è stata data né prima né dopo, né a me né ad altri, né dalPresidente né dai dimissionari.Sarebbe facile e seducente fare della dietrologia. Tuttavia non è nella mia natura perdermi in chiacchiere.Sono un uomo pragmatico e in un anno di Vicepresidenza Fise ho voluto con tutte le mie forze andare avantie cambiare la Federazione nel solo interesse sportivo, guidato da una passione sincera e completamente privodi biechi interessi personali e ambizioni di potere.Io e i consiglieri decaduti abbiamo lavorato sodo, contribuendo ad alcuni risultati significativi: come lasostituzione del tecnico federale per il Dipartimento Salto Ostacoli con Marcus Fuchs (con evidentemiglioramento delle performance atletiche). Abbiamo deliberato la firma di un accordo di collaborazione conuna nota società di consulenza aziendale, con l’obiettivo di ristrutturare profondamente la federazione sulpiano organizzativo, degli aspetti economici e gestionali ed in vista di un programma poliennale sul pianosportivo. Stavamo infatti lavorando al programma sportivo nell’ottica di rinnovare il settore a tutti i livelli,amatoriale e professionistico, con lo scopo generale di dare migliori opportunità di crescita agli atleti, aicavalli, ai proprietari e agli allevatori. Abbiamo lavorato assiduamente per mettere in chiaro la situazioneeconomica e patrimoniale, comprese le passività oramai ineccepibili. Avremmo voluto gestire il debitopregresso e il bilancio corrente con criteri di accantonamento, attenzione all’allocazione delle risorse emaggiore visibilità delle coperture finanziarie, ma l’inefficienza strutturale e l’ostruzionismo presenti in Fisene hanno impedito l’attuazione.Quando l’anno scorso ho accettato la carica di Vice Presidente, l’ho fatto con entusiasmo, certo che avreipotuto dare un forte contributo agli Niches & Special, rinnovando e snellendo una struttura logora e macchinosa,convinto che avremmo potuto ottenere risultati significativi e avremmo potuto riformare e innovare ilsistema già nei primi sei mesi, ma la situazione ad oggi conferma che mi sbagliavo e certi sistemi farraginosie una mentalità conservatrice sono ancora fortemente radicati in Fise.Ho personalmente messo in moto risorse e investito, mi sono messo in gioco, utilizzando le mie competenzedi imprenditore e mettendo a servizio della Federazione esperienze manageriali ed etiche acquisite dagenerazioni. Fiducioso che il ruolo del Consiglio fosse quello di avere una funzione strategica e d’indirizzodelle politiche federali verso il rinnovamento di un sistema e un ambiente oramai vecchi e malati. Hoaffrontato “duelli” di costruttiva dialettica con il Presidente e all’interno del Consiglio. Come me, gli altriConsiglieri decaduti – Tibaldo e Bonomelli, che hanno eccellenti competenze sportive, e Colucci che è unimprenditore di successo- hanno a mio avviso apportato competenze determinanti nelle dinamiche federali,profondendo un impegno corale, nell’ottica dell’interesse generale. I risultati più eclatanti della nuovagestione sono senz’altro merito anche del Presidente, ma sono soprattutto il risultato di un grande lavoro digruppo.E’ un momento di incertezza e di “vuoto di governo”. Non possiamo permettercelo. Non possiamocontinuare ad andare al passo, Dobbiamo e vogliamo galoppare veloce, superando fieri e slanciati ogniostacolo.Sono in corso accertamenti sulla correttezza e legalità della situazione ed entro 60 giorni dallo scioglimentodel Consiglio Federale dovrebbero esserci le nuove elezioni (fatte salve lungaggini burocratiche e legali). Inquel momento capiremo quale sarà la sorte della Fise: l’occasione potrebbe essere quella giusta per rieleggereun Consiglio Federale basato sul vero rinnovamento, sull’efficienza e sul successo sportivo. L’alternativameno felice sarebbe la scelta di 10 nuovi consiglieri che non abbiano voglia e coraggio di far fare un veropasso avanti alla Fise degli anni ’10. Abbiamo bisogno di cavalli di razza.Il 2010 è un anno importante per l’equitazione italiana che si prepara ai Mondiali di Lexington, in Kentucky:le nostre amazzoni e i nostri cavalieri devono essere supportati da una Federazione forte, trasparente,condivisa, capace di pianificare governando con criteri di delega e trasparenza e, soprattutto, unita negliintenti e nelle scelte strategiche.Personalmente, immagino una Federazione gestita da persone lungimiranti che mettano i propri valori e leproprie esperienze al servizio dello sport, degli associati e dei tesserati. Persone in grado di pianificare unacrescita sostenibile, disinteressata, riorganizzata, competitiva ed ottenere risultati veri, che si rigenerino neltempo.Questo momento, pur brutto e negativo, è propizio per attuare tutti una scelta forte, riafferrare saldamente leredini dare una svolta vera e concreta.Lo “sgambetto” della Befana, potrebbe così essere il terreno giusto per spiccare quel salto verso l’inizio diuna nuova era.Vittorio Garrone