Duccio ripensaci. Le dimissioni del Presidente dell’AGIT.

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Nella lettera diffusa da Duccio Parenti in cui comunica le sue dimissoni da presidente dell’AGIT (Associazione Allenatori e Guidatori Italiani Trotto) traspare una profonda amarezza. Noi nel riprenderla e riproporla integralmente dal web non possiamo che rivolgere al dimissionario Parenti il nostro personale invito a ritornare sui suoi passi e non far mancare, principalmente all’ippica italiana, il sostegno di una persona perbene. Forza Presidente, non mollare. Il testo della lettera di dimissioni: “E’ con grande dispiacere che annuncio ai soci AGIT che ho rimesso all’ultimo Consiglio nazionale le mie dimissioni dalla carica di Presidente Nazionale. Mi dispiace perché ero stato scelto da tanti di voi; perché ho le idee chiare sul percorso da fare per valorizzare la nostra categoria; perché abbiamo quasi vinto la prima vera battaglia intrapresa, cioè la riforma della cassa previdenza che ci consentirà di andare in pensione con una cifra perlomeno dignitosa, perché nel piano elaborato in questi giorni dall’ UNIRE sono state recepite svariate istanze portate avanti dall’ AGIT, perché da quest’estate sono entrati nell’ AGIT circa 150 colleghi e parlo tra gli altri di nomi quali Bellei, Gubellini, Lo Verde, Leoni che mi e ci hanno dato fiducia; perché abbiamo recentemente, condiviso ogni azione con le altre Associazioni di Categoria, ponendo, forse, le basi per un auspicabile, futura, riunificazione dei Guidatori-Allenatori, perché abbiamo iniziato un dialogo, spero prima o poi costruttivo con le varie Associazioni Ippiche e con gli Ippodromi.
Purtroppo però anche tante altre idee e progetti che avevo all’inizio del mio mandato non sono andati avanti. Avrei voluto offrire ai soci esperti,consulenti in ogni settore, avrei voluto assieme al consiglio trovare un manager che portasse avanti le scelte dell’ AGIT bussando tutti i giorni alle porte giuste, avrei voluto un ufficio centrale, efficiente recettivo ad ogni nostro problema, un ufficio per me, magari con segreteria part-time e un computer.
Tutto ciò oggi non e’ ancora realizzabile per mancanza di fondi e non solo…..
Ho ricevuto alcune critiche, ma anche tanti apprezzamenti per il lavoro svolto finora, le critiche servono a migliorarsi a patto che siano costruttive e pubbliche. Non accetto però che sia messa in dubbio la mia buona fede ed il mio spirito di servizio per la categoria a cui mi onoro di appartenere. Alcuni consiglieri mi accusano di fancazzismo: sicuramente si può fare di più e meglio, anche se le condizioni in cui lavoro lo rendono a me difficile.
Rimborsi spese: ho mandato alla sede AGIT l’elenco kilometrico delle “missioni“ fatte per l’AGIT senza aggiungere uno scontrino ne per un caffè né un euro di rimborso telefonico.
Presunte trame con ANAGT: alla luce del sole ho sempre cercato di dire al Consiglio che pur essendo noi la stragrande maggioranza dei Guidatori-Allenatori,
le 3 sigle attuali dovrebbero confluire in un unico soggetto associativo o federativo per poter dar voce univoca ai nostri obbiettivi comuni.
Protezioni: questa poi! Non sono mai stato bravo a difendermi da solo, figuriamoci se lo faccio per gli amici. Per me è dovere di un presidente quello di difendere tutti i propri associati dal primo all’ ultimo e per me sono tutti innocenti fino a sentenza di ultimo grado.
Non me la sento di continuare, l’attuale economia dell’Associazione non mi consente di tener fede agli impegni presi e l’impeachment in cui mi trovo da parte del Consiglio da la risposta al quesito che e’ tipico degli……eletti: ma chi me lo fa fare?
Ringrazio i due vice Sabina Breccia, autentica eminenza grigia della Associazione che vorrei al mio posto, vista la sua propensione all’ascetismo, Matteo Di Meo un amico sempre pronto a mettermi sulla via giusta, Nadia generosa, disponibile e piena di passione, Mina con la sua esperienza infinita e l’impagabile Iole, sempre gentile e disposta a tradurre le mie esternazioni dall’ostrogoto!
L’AGIT saprà e dovrà continuare a lottare per una nuova Ippica, migliore, onesta magari un filo più colta e meno becera.“
Il Presidente Duccio Parenti (nella foto Caldani: la protesta AGIT a Tor di Valle)

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