…E tu salti o passeggi? …

Advertisement
Cavallo prato 4

Potremmo definire l’economia come la scienza che analizza la produzione, lo scambio, la distribuzione ed il consumo di beni e servizi. E’ su questa banale definizione che però si sorregge parte di tutta quella complessa architrave ,che da vita e forma al nostro poliedrico sistema sociale . E come più volte è stato sottolineato in articoli precedenti, anche coloro che per loro natura e/o evidenti motivazioni intrinseche, sono esonerati da dinamiche del tutto antropiche ( si fa naturalmente riferimento al mondo equino) , si sono trovati più volte coinvolti in azioni dirette nei loro confronti ,loro mal grado. Nel controverso panorama italiano si è venuta a delineare una “ stravagante “ divergenza tra teoria e pratica, un’antinomia tra ciò che dovrebbe essere e ciò che realmente è , in sostanza si è venuto a delineare una delle più classiche vicende targate made in italy , tra chi si trova ad osservare le leggi istituite, da chi le emana ma non sembrando molto competente in materia .Vorremmo sintetizzare il concetto con la parola: redditometro. Di cosa stiamo parlando ? Il Redditometro (o “accertamento sintetico di tipo induttivo“) è lo strumento attraverso il quale il Fisco può stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest’ultimo ha effettuato, grazie ad una serie di indici fissati a priori, e successivamente convocarlo, per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato. E qui scatta la fortissima controversia, in quanto grossolani errori di calcolo, hanno portato l’indicizzazione di un cavallo ,al pari di uno yacht di lusso! Quindi chi possiede un cavallo deve affrontare delle spese di lusso, ma se si dichiara un reddito inferiore alle apparenti possibilità dichiarative, dettate del fisco ….si è sostanzialmente degli evasori. Una sostanziale svolta a questo pasticcio dalle tinte verdi-bianche-rosse, è arrivato dal tribunale di Asti nel quale è stata riconosciuta l’innocenza ad un contribuente che per il possesso di due cavalle, non avrebbe dovuto dichiarare una maggiore capacità contributiva dato dal possesso degli stessi ,riconosciuti come cavalli per il solo scopo di passeggio ( quindi di affezzione ) e non da reddito come potrebbero essere i cavalli sportivi( per i quali inoltre vi è una serie di cavilli che, porterebbero ad una distinzione di stabulazione, verso i diretti proprietari, o diversamente verso club o centri sportivi specializzati). C’è da dire comunque che i lavori sono ancora in corso, per uno strumento che sembra aver ancora una volta messo in risalto le difficoltà, le goffaggini e le mancanze di un sistema (quello fiscale italiano) ,che invece di dare ordine e certezze crea sempre più ,squilibri ,incongruenze e genera effetti perversi che inevitabilmente ha ricadute nella collettività e nel sociale. Come detto .La decisione potrebbe essere importante anche ai fini del nuovo redditometro, in quanto il nuovo strumento tiene conto di circa 100 voci di spesa, tra cui si presenta nuovamente quella relativa al possesso di cavalli .Inoltre, nella macro-area “Altre spese significative”, sono ricomprese quelle veterinarie. Se volessimo tralasciare il mero terreno della moneta , e del conteggio fiscale, e innalzarci verso quello più filosofico e ultraterreno….ma è realmente adeguato fare un distinzione in base al tipo di “lavoro “ che svolge il cavallo? Sia gli agonisti che i cavalli da affezione, non vanno forse messi sullo stesso piano delle “potenziali“ spese veterinarie? ma una colica che colpisca un cavallo agonista da un cavallo della classica passeggiata domenicale, a quali reali differenze fiscali andiamo incontro? Vogliamo realmente immaginare che siccome il cavallo da affezione non è portatore di guadagno monetario…viene lasciato morire? E ancora , secondo questo principio , quando un cavallo agonista non produce più reddito perché è arrivata finalmente l’ora della meritata pensione.. cosa diventa? In effetti non c’è nessuna voce in merito ai cavalli pensionati. E le fattrici di un allevamento? Non sono cavalli agonisti…ma  potenziali produttori di reddito si! . Naturalmente sarebbe troppo facile dare risposte, forse troppo affrettate a queste piccole provocazioni; ma con ciò si vorrebbe tentar di dimostrare come ogni strumento normativo ha in sé ,un’enorme forza ,che può portare ad incertezze ed effetti perversi non calcolati. Speriamo che una maggiore competenza di com’è realmente disegnato il panorama del vasto mondo del cavallo in Italia, possa illuminare un sentiero non certo così sgombro da difficoltà ed incertezze. Se proprio l’allinearsi all’Europa è il vero obbiettivo di molte politiche nazionali…beh allora c’è molto da fare sul piano della coerenza e della giustizia ,nel più vasto significato letterale…Fuggendo comunque da trite e ritrite polemiche e inutili ventagli ideologici, indipendentemente se agonisti , da affezione, o per passeggiare , cercheremo di stare sempre a fianco e a tutela dei diritti di coloro che ci arricchiscono l’animo di un bene che va oltre il denaro…i nostri compagni con coda e criniera….Edgar Palermo

Rimani aggiornato sulle news di Horse Show Jumping

Iscriviti alla newsletter
Advertisement
Mascheroni Logo
Sport Endurance logo
logo avantea
Tenuta Monticelli logo
IMG 7016
IMG 7017
Kep Italia
club ippico euratom ogo