Endurance: a Daniele Massobrio sull’araba Ninfea Baia la famosa 100+100 catalana di Santa Susanna

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premiazione massobrio

La 100+100 di Santa Susanna con la 100+100 di Montquc sono le più importanti gare su due giornate in Europa. Quest’anno il raid catalano compie 55 anni e il record di velocità appartiene ancora al binomio italiano Antonio Rosi con Alex, quando, nel 2002, faceva registrare una media finale di 18,150 km ora.
Ricordiamo che oltre ad Antonio Rosi, che si impose per ben 2 volte sempre con Alex del Giglio, nel palmares dei vincitori della gara vanno ricordati i successi del ‘92 di Romano Macrì con CH Parfait e, negli anni successivi, di Sergio Tommasi su Ramegua Rodora e Gaetano Ambrosio su Hassan the King.
Il difficile percorso, che in questa edizione partiva dalla spiaggia, era caratterizzato da numerosi e continui dislivelli, ma non ha spaventato i nostri binomi che si sono presentati al via, ventiquattro per la cronaca.
Il tempo è splendido, fresco ma soleggiato e il famigerato terreno granitico di Barcellona, conosciuto come mangiaferri, si presenta asciutto e in buone condizioni.
La gara
Fin dal primo giro si comprendono le intenzioni dei vari binomi importanti ed i tempi di gara che si sono imposti.
Partono in testa Jordi Arboix Santacreu, Robert Pastor, Michel Denayer e fra gli italiani si fanno notare Daniele Massobrio e Luca Zappettino del team LA Bosana, seguiti e orchestrati da Diana Origgi.
Gli altri nostri procedono nelle retrovie in attesa di definire meglio la tattica da tenere. Purtroppo il numero dei nostri partecipanti si riduce già al primo cancello per l’eliminazione di due nostri binomi considerati tra i favoriti Antonio Rosi su Shampat e Gaetano Ambrosio su Hassan the King, una grave perdita per i nostri colori.
La prima giornata procede senza particolari colpi di scena, tra i cavalieri domina la cautela per i chilometri che li attenderà la seconda e tendono perciò a risparmiare il cavallo.
Si sa però che chi accumula vantaggio nella prima giornata, nella seconda avrà il vantaggio di poter regolare la sua andatura su quella degli altri.
La prima giornata vede lo spagnolo Jordi Arboix Santacreu in testa alla classifica provvisoria, che termina la gara con un vantaggio di 8 minuti su Marta Pujada Sala, 15 sul nostro Daniele Massobrio e Alex Luque Moral e 19 su Diana Origgi e Luca Zappettini, mentre altri nostri arrivano più tardi, staccati.
Bilancio comunque ottimo per i diciotto cavalieri italiani rimasti in gara e pronti ad affrontare la giornata successiva.
Alla mattina ripartono 69 binomi su 83 partiti la mattina precedente.
Il terreno è insidioso ma la gara procede regolare per i primi due giri dove vengono mantenute buone medie anche dai binomi che il giorno prima avevano deciso una conduzione di gara di attesa, più tranquilla.
La giornata prosegue, i chilometri passano, i cavalli affrontano salite e discese e purtroppo qualcuno viene fermato ai cancelli veterinari; fra questi ricordiamo Andrea dello Iacono, Mariuccia Righelli, Alessandra Brunelli e Roberto Manzoni.Alla ripartenza per l’ultimo giro viene eliminato, inatteso, Luca Zappetini su Rucola della Bosana, che è in ottima posizione generale, per una discutibile rigidità posteriore.
Primo a partire per l’ultimo giro è il cavaliere spagnolo Jordi Arboix Santacreu, il protagonista di tutta la gara in sella a Ashlan con un vantaggio di 14 minuti su Daniele Massobrio con Ninfea Baia e 19 minuti su Alexandra Dachs Izquierdo su Erico de Masferrer poi, nell’ordine seguono Diana Origgi su Pervinca della Bosana, Anna Maria Yebra Altimiras su Sua, MarieVialle su El Mebrouk du Baraly e Paola Luigia Mariani su Safar du Pin.
L’ultimo strappo prima del traguardo, sei km a salire ed altrettanti a scendere al traguardo di S. Susanna, sono determinanti e Jordi di Saint Creux, indiscusso protagonista di tutta la gara, cede con la lombarda Mariani ed alla folla in attesa sulla linea del traguardo appare Daniele Massobrio con la sua Ninfea Baia ancora in buone condizioni e che taglia per primo il traguardo della seconda giornata.
Dopo la visita veterinaria ed il computo dei tempi delle due giornate viene stilata la classifica finale che vede ai primi tre posti il nostro Massobrio con Ninfea Baia, media 16,52 km/ora; secondo Jordi Arboix Santacreu con Ashlan, media 16,31 km/ora e terza Alexandra Dachs con Erico de Mansferrer, 16,30 km/ora.
Gli italiani si assestano, nona Rebecca Borghi con Rapunzia della Bosana, decimo Gianluca Laliscia su Golden Moon, autore di una buona gara, quindicesima Angela Origgi su Perana Bosana, diciasettesimo Antonio Vaccarecci su Eldor, diciannovesima Paola Mariani su Safar du Pin, ventesimo Danilo de Angelis su Present Jey e ventiseiesima la brava toscana Elsa Ascani su Caligola.
Un bilancio positivo che chiude la stagione.
Gino Origgi il patron della Bosana dopo la gara ha osservato:
“Sono stato piacevolmente sorpreso dal numero di italiani che hanno deciso di confrontarsi sul percorso di Santa Susanna e con cavalieri internazionali, credo che sia la prova che i binomi volenterosi di migliorare di mettersi in verifica su prove difficili e in generale di crescere qualitativamente ci siano.
Unica nota dolente la totale mancanza della nostra federazione, sia fisica che morale. Mi aspettavo anche la presenza sul campo di un membro della Commissione Nazionale considerando l’importanza di una gara simile. In fin dei conti tutti i binomi che hanno concluso hanno ottenuto la loro qualifica in CEI*** su uno dei percorsi più impegnativi d’Europa; poter vedere sul campo personalmente questi cavalli e questi cavalieri sarebbe stata un’occasione ottima per ampliare o restringere la rosa dei binomi di interesse nazionale… pazienza… io, i miei cavalli li ho osservati e so dove devo lavorare per migliorare ancora ogni soggetto”.
Non possiamo non comprendelo.
Mauro Beta

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