Endurance: Incontro con Diana Origgi

Nella Camuna Road di Piancogno, Brescia, all’attacco della Val Canonica, Diana Origgi fa il bis in sella a Rabarbaro Baio. Lo scorso anno aveva trionfato su Pervinca della Bosana, e si era meritata anche la “best condition”, entrambi cavalli arabi allevati dal padre dottor Gino nel piacentino.
Abbiamo incontrato la brava e bella endurista lombarda per conoscere qualche sua impressioni sulla importante gara di inizio stagione.
Da anni sei protagonista di questa gara, quali le novità di questa ultima edizione?
Questo è il secondo anno che partecipo alla Camuna Road e ho trovato numerosi cambiamenti sul percorso per renderlo molto più scorrevole e veloce. In entrambe le edizioni l’organizzazione della gara è stata eccellente con una cura incredibile nei particolari, sia dal punto di vista funzionale che estetico.
Ho sentito delle lamentele sul molto asfalto nelle varie tornate…
Per me l’asfalto è meglio del fango o del terreno sassoso e in numerosi punti c’era una buona banchina in erba. Preferisco di gran lunga gare con dislivelli e terreno eterogeneo perché favoriscono i cavalieri che hanno buone basi tecniche e il cavallo con un buon equilibrio. Fortunatamente per i cavalli allevati a La Bosana come Rabarbaro Baio questa è una dote naturale acquisita nei primi 4 anni di vita in assoluta libertà in pascoli appenninici. Questa dote la individuiamo soprattutto quando li mettiamo a pari condizioni con cavalli importati dalla Polonia allevati su terreni perfettamente piani.
…il terreno nonostante questa particolare stagione m’è parso buono. Un tuo cortese commento sul percorso a tornate e non a margherita od in linea come, tu ben sai, fanno in tutte le altre nazioni.
Preferisco senza dubbio le gare in linea ma capisco le difficoltà di organizzazione. Le gare a margherita portano però il notevole vantaggio di conoscere già il tracciato da percorrere e pianificare più correttamente la tecnica di gara.
Dei tuoi avversari chi ti ha impressionato… e perché.
Sicuramente Carlo di Battista su Filieri. Il perché lo si può tranquillamente capire dalle classifiche!
Voglio infine ringraziare tutto il Team La Bosana e soprattutto Elisabetta e Matteo che ci hanno sopportato in momenti difficili e hanno creduto insieme a me.
Mauro Beta