
Endurance – prove generali per il prossimo Mondiale americano

A distanza di una settimana l’endurance francese a Compiegne (28 – 30 maggio 2010) ed a Rambouillet (05 – 06 giugno 2010)ha messo in campo le annuali due grandi prove CEI*** di 160 km, particolarmente importanti in vista del prossimo mondiale che si svolgerà in autunno nel Kentucky.
Sono, come sempre, venuti a misurarsi cavalieri di tutto il mondo, dalla Spagna, dalla Svizzera, dal Belgio, dalla Germania, dagli USA, dal Portogallo, dalla Turchia, dal Qatar, dal Giappone, dall’Olanda, dalla Gran Bretagna, i nostri, pochi, e naturalmente i padroni di casa.
A Compiegne ha vinto il francese Jean Philippe Frances su Hanaba Du Bois che ha camminato alla velocità di 20,049 km/ora battendo, con una lunga volata, il connazionale Laurent Mosti su Djayad du Ginoux seguito dalla moglie Cecile Mosti Miletto su Easy Fontnoire.
Sessantatre binomi alla partenza e trentanove classificatesi tra i quali, trentacinquesima, la nostra Martina Lui su Jo Farouza, media 16,126 km/ora e trentaseiesimo Alfonso Striano media 15,503 km/ora, mentre Fausto Fiorucci, anch’esso della partita con Veronica Cup, si fermava al quarto cancello per zoppia.
A Rambouillet, la settimana successiva, cinquantadue binomi di mezzo mondo al via nella solita 160*** CEI e vittoria in volata di Virginie Atger con Azim du Florival sui connazionali Lisa Riou su Ourasi de l’Aigoual e ancora su Laurent Mosti che montava Odysee de Crouz. Virgine Atger ha camminato a 17,669 km/ora.
Tre gli italiani in gara ed ottimo risultato della solita Diana Origgi che s’instaurava alla settima piazza tra i migliori “endurissti” del mondo con un cavallo allevato dal babbo, Pervinca della Bosana, media 16,435 km/ora, mentre la sorella Angela su Perana della Bosana e Alessandro Marconi su Opium Cabirat di fermavano rispettivamente per zoppia al quarto ed al quinto cancello.
Che dire… a nostro avviso l’endurance non è seguita dalla nostra Federazione ed è un peccato per l’entusiasmo che sentiamo attorno a questa forte disciplina ed ai grandi trascorsi che non possiamo dimenticare.
Mauro Beta