Fantini in sella!!. Però con prudenza.

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Fantini in sella

L’invito dello speaker è perentorio:“ Fantini in sella“. Precede l’uscita dal tondino, il successivo canter con l’avvicinamento alle gabbie di partenza. E’ il prologo alla corsa di galoppo che si ripete quasi con monotonia. Ci viene alla mente quella frase che giunge attraverso gli altoparlanti perchè, considerato il pericolo cadute, sarebbe forse opportuno aggiungere a quell’invito la parola “prudenza“ come spesso, seppur inascoltata,rivolta agli automobilisti attraverso i mezzi audiovisivi. La velocità e la voglia di vincere generano, si sa bene, un pericoloso cocktail al quale difficilmente i fantini riescono a sottrarsi. Quanto capitato al jockey  Soumillon (frattura e trauma cranio) all’ippodromo di Nancy (caduta dal cavallo favorito della corsa) deve necessariamente essere oggetto di una onesta riflessione non essendo l’incidente occorso in pista al fantino belga l’unico o, purtroppo, l’ultimo. Nessuno si augura delle morti in gara per cadute da cavallo ma ve ne sono state ad oggi anche troppe perchè si continui ad ignorare il problema. Che oggi si sia finalmente giunti ad una normativa che protegge maggiormente la salute e l’integrità fisica del cavallo, grazie all’On.Martini, è cosa ottima ma nello stesso tempo non si può ignorare quella del fantino cercando soluzioni che riducano drasticamente il sempre possibile rischio cadute. Si parla tanto del pericolo delle monte a pelo e della necessità di abolirle e pochissimi ad esempio si lanciano contro la pericolosità delle corse con siepi alte come muri. Eppure di cadute tragiche ve ne sono state tante  in quel tipo di competizione da far riflettere chi di dovere. Perchè, ad esempio, nelle corse in piano non si riduce drasticamente il numero di cavalli ammessi alla singola gara. In tal maniera diminuirebbero i pericoli di rovinose cadute. Far partire nella stessa prova 15 o 20 cavalli con tanti di loro proiettati a guadagnare da subito lo steccato è paragonabile ad un imbuto nel quale si desideri far confluire contemporaneamente più litri di acqua. Possibile che ci si lasci annebbiare la vista da quella affascinante ma pericolosa visione arrivando a definirla “una splendida carica“ quando viceversa ci sarebbe da raccomandare a tutti i santi quei fantini affinchè nessuno ne venga fuori con le ossa rotte o peggio? Leggi a tutela del cavallo sono sempre le benvenute e quanto mai opportune ma anche preoccuparsi della integrità fisica di chi sale su quei cavalli crediamo che sia un preciso dovere. Preservarli quanto più possibile dai rischi che quel ruolo riveste trovando opportune soluzioni è un obbligo che si deve assumere chi più dei fantini ha in mano le redini dell’ippica. (Bruno Delgado)

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