Giochi Olimpici Londra: la squadra britannica porta a casa uno storico oro

Advertisement
podio team

La finale olimpica di salto ostacoli a squadre incorona i padroni di casa. La Gran Bretagna si è aggiudicata ieri una storica medaglia d’oro nel salto ostacoli che mancava dal 1952 e la prima medaglia a squadre dopo 28 anni (l’ultima fu vinta a Los Angeles nel 1984 ndr) dopo un appassionante barrage con l’Olanda nella stupenda arena di Greenwich Park. Spettacolare il colpo d’occhio sul campo gara, con gli artistici ostacoli a evocare luoghi e personaggi della cultura britannica, allestito da Bob Ellis. La prova si è aperta con i percorsi dei cavalieri in corsa per la finale individuale per concludersi con la sfida tra gli 8 team in lizza per il podio, scesi in campo in quest’ordine: Stati Uniti, Brasile, Canada, Svezia, Gran Bretagna, Olanda e Arabia Saudita. Con l’Arabia in testa dopo la prima giornata, con una sola penalità e Gran Bretagna, Olanda, Svezia e Svizzera a inseguire con 4.
L’oro molto atteso e, indiscutibilmente strameritato grazie alle superbe performance di Nick Skelton, vero trascinatore su Big Star (Quick Star x Nimmerdor), Ben Maher con Tripple X (x Cantango Namelus R), Scott Brash con Hello Sanctos (Quasimodo VD Molendreef x Nabab de Reve) e Peter Charles in sella Vindicat (Guidam Libero x H) è arrivato dopo un appassionante Jump-Off con l’Olanda concluso con ben 3 netti contro i 2 degli orange. Il bronzo è andato all’Arabia Saudita, grazie a un’ottima prestazione dell’intero team, composto dal principe Abdullah Al Saud sul bellissimo castrone grigio Davos (Carthago Z x Pericles XX) , Kamal Bahamdam sulla fuoriclasse Noblesse Des Tess, una figlia di Cumano, Ramzy Al Duhamisu su Bayard van de Villa Theresa e  Abdullah Sharbatly, in sella a Sultan.
L’eroe di casa Nick Skelton ha aperto i giochi per il team britannico piazzando subito un percorso netto su Big Star. Lo stallone, davvero in ottima forma, ha superato senza problemi i 13 ostacoli del percorso, suscitando l’entusiasmo del pubblico assiepato in tribuna. Un buon biglietto da visita per questo binomio che si iscrive a pieno titolo tra i pretendenti all’oro nelle finali individuali che si terranno mercoledì 9 agosto.
A differenza della Gran Bretagna, la squadra olandese non ha iniziato al meglio con Jur Vrieling e Bubalu (Baloubet du Rouet x Nimmerdor) che commettevano errore alla riviera e sul primo elemento della doppia gabbia chiudendo con 8 penalità. Jur non era certo l’unico a veder cadere le barriere, infatti solo 5 cavalieri su trenta, in campo per la gara a squadre superavano indenni il percorso. Tra le vittime illustri anche nomi di spicco come quelli di Rick Fellers e Rolf-Göran Bengtsson.
Quando il primo cavaliere saudita, il Principe Abdullah Al Saud con Davos, ultimo a partire nel primo giro ha fatto cadere la barriera del secondo elemento della combinazione la tensione ha cominciato a salire restando alta fino al termine del secondo dove le 4 penalità di Ben Maher e Tripple X, il bel netto di Maikel van der Vleuten con Verdi per l’Olanda e le 5 penalità di Kamal Bahamdan con Noblesse des Tess riaprivano completamente i giochi.
Il terzo giro con Scott Brash e Hello Sanctos, autori di un percorso pulito, avvicinava la Gran Bretagna all’oro, un match-point subito annullato da un grande Marc Houtzager – che piazzava il suo terzo netto delle Olimpiadi con Tamino. Toccava a Ramzy Al Duhami su Bayard van de Villa Theresa portare a termine al meglio il suo percorso per mantenere i sauditi in corsa per l’oro. Sfortunatamente per Ramzy, arrivava  un errore sull’oxer della combinazione, che andava a sommare altre 4 penalità per il team per un totale di 9. Un silenzio “assordante“ accompagnava Peter Charles e Vindicat nel loro percorso per il quarto e ultimo giro, che veniva macchiato dall’errore sul cancello bianco dell’ultima linea portandola squadra di casa a 8 penalità. Una grande chance per l’Olanda che con un netto di Gerco Schroder si sarebbe aggiudicata l’oro. Ma era scritto che le emozioni non dovessero concludersi qui, come ci si aspetta da una prova olimpica, e infatti London commetteva un errore sull’elemento centrale della doppia gabbia decretando la necessità del Jump-Off.  Il netto di Pius Schwizer su Carlina non migliorava il 4° posto del team elvetico che restava così alle spalle di una sorprendente Arabia Saudita, medaglia di bronzo.
Così, l’oro olimpico doveva essere determinata dal jump-off. Con gli otto cavalieri delle due squadre a contendersi l’alloro olimpico sul un percorso di 8 ostacoli.
Nick e Big Star hanno aperto il jump-off, e ancora una volta questa coppia straordinaria ha registrato un percorso netto in 47,27, facendo esplodere la tribuna. Pressione al massimo e Olanda a ribattere con il netto di Jur Vrieling e Bubalu in 48,54. Toccava a Ben Maher entrati e Tripple X dare una stoccata decisiva, con il secondo netto per la Gran Bretagna e con Van der Vleuten e Verdi che accumulavano 8 penalità. Terzo giro per Scott Brash e Hello Sanctos e Marc e Tamino con 4 penalità che consegnavano le chiavi del podio a Peter Charles che grazie a uno splendido netto con Vindicat ha consegnato l’oro alla Gran Bretagna al termine di un fantastico spettacolo di sport. Al momento della premiazione uno scatenato Skelton ha “infranto“ il cerimoniale, salendo sul podio prima del tempo, subito richiamato dal personale della sicurezza. (Marinella Brancati)

Rimani aggiornato sulle news di Horse Show Jumping

Iscriviti alla newsletter
Advertisement
Mascheroni Logo
Sport Endurance logo
logo avantea
Tenuta Monticelli logo
IMG 7016
IMG 7017
Kep Italia
club ippico euratom ogo