
Gran Premio di Sua Maestà Re Mohammed VI: passeggiata irlandese e straordinario ritorno marocchino.

L’irlandese Tim Brennan conquista El Jadida, mentre El Ghali Boukaa infiamma il pubblico con una rimonta da brividi davanti al Principe Ereditario Moulay El Hassan.
L’arena indoor di El Jadida ha accolto questo pomeriggio quarantuno binomi per l’attesissimo CSI4-W Gran Premio di Sua Maestà Re Mohammed VI*, gran finale del Morocco Royal Tour 2025.
A trionfare è stato il giovane irlandese Tim Brennan, che ha avuto l’onore di ricevere il premio direttamente davanti a S.A.R. il Principe Ereditario Moulay El Hassan, testimone di una gara emozionante e del clamoroso recupero del cavaliere marocchino El Ghali Boukaa, risalito dall’undicesimo al secondo posto.
La presenza del Principe Ereditario ha sottolineato, ancora una volta, il legame profondo della Famiglia Reale marocchina con il mondo equestre, simbolo di tradizione e passione radicate.
Un percorso degno di un 5 stelle
Come da tradizione del disegnatore belga Louis Konickx, il tracciato ha offerto un mix equilibrato di tecnica e fluidità, ma senza sconti: dodici ostacoli e quindici sforzi complessivi.
«Ho trovato il percorso davvero difficile, quasi di livello 5*, solo un po’ più piccolo, ma estremamente selettivo», ha commentato Brennan dopo la vittoria.
I primi clear round sono arrivati con fatica: solo al nono binomio, l’italiano Roberto Previtali con I’m Special Mess PS, è arrivato il primo netto. Poco dopo l’ha imitato la giovane portoghese Molly Hughes Bravo, seguita dall’egiziano Mouda Zeyada, dal saudita Khaled Almobty e infine dallo stesso Tim Brennan, il più giovane tra i cinque netti della prima manche.
La rimonta di Boukaa e la freddezza di Brennan
La seconda manche, più corta ma più veloce, ha mantenuto alta la tensione fino all’ultimo salto.
Il marocchino El Ghali Boukaa, qualificato per un soffio, ha acceso la platea con un giro impeccabile in 42.79 secondi in sella ad A Kyss, scalando dall’undicesimo al secondo posto.
Brennan, ultimo a partire, ha puntato tutto sulla precisione:
«La mia cavalla è naturalmente veloce, ma oggi dovevo solo chiudere doppio netto. Ho giocato sul sicuro, forse un po’ troppo, e ho preso tre penalità per il tempo. Non mi era mai successo! Ma Maradona è stata fantastica, ha saltato come mai prima.»
Il margine? Solo trentatré centesimi di secondo: un soffio in meno e avrebbe perso tutto.
A soli diciannove anni e al suo primo 4*, l’irlandese ha dimostrato una maturità da veterano.
«Ho comprato Maradona quando aveva cinque anni. Abbiamo vinto l’oro a squadre agli Europei Juniores e oggi questa è la vittoria più bella: il sogno di una vita.»
Un trionfo anche per il Marocco
L’altro vincitore di giornata è stato Hicham Er-Radi, che si è imposto nel Gran Premio della Provincia (CSI1)* in sella a Ceika Malouine, davanti al francese Florent Jeannin.
Er-Radi, allievo di Abdelkebir Ouaddar e prossimo a trasferirsi in Francia per allenarsi con Marcel Rozier, ha dedicato il successo a S.A.R. il Principe Moulay Abdallah Alaoui, presidente della FRMSE:
«Ho vinto grazie al metodo Kebir. Mi ha insegnato come affrontare un barrage, con calma e armonia. Oggi ho vinto con il suo stile.»
Un finale perfetto per il Morocco Royal Tour
Con la tappa di El Jadida si chiude un’edizione memorabile del Morocco Royal Tour, tra sport di altissimo livello, amicizia internazionale e una passione condivisa per il cavallo.
Da Tetouan a Rabat fino a El Jadida, tre settimane di competizione hanno confermato il Marocco come punto di riferimento mondiale per il salto ostacoli, grazie alla qualità dei percorsi, alle strutture d’eccellenza e alla straordinaria ospitalità del Regno.
Foto © Adèle Renauldon / R&B Presse
La presenza di SAR il Principe Ereditario Moulay El Hassan a El Jadida riflette il tradizionale legame della famiglia reale con gli sport equestri e con i cavalli in generale. È circondato dai primi cinque classificati del Gran Premio di Sua Maestà il Re Mohammed VI: Tim Brennan e El Ghali Boukaa (accanto al Principe), Mouda Zeyada (a destra), Molly Hughes Bravo e Mans Thijssen.
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