Gran Premio Lotteria o festa de’noantri ?.

Dalla Francia nisba, lo stesso da Svezia e altri paesi scandinavi, nemmeno a parlarne dagli U.S.A. insomma quello che fu il Gran Premio Lotteria di Agnano appare evidente non interessa ormai da tempo più nessuno. Troppi e allettanti i montepremi proposti nello stesso periodo in Europa per convincere golosi proprietari stranieri a puntare sulla conca di Agnano e su quel che fu il glorioso Lotteria. Crediamo che nessuno possa tirare la croce addosso a quei signori proprietari per la rinuncia anche se l’amarezza per il lento declino di una delle corse regine del trotto italiano è tanta. Facile poi affermare che con l’eliminazione di una delle tre classiche batterie e della corsa di consolazione decise quest’anno sia stato assestato alla competizione il colpo definitivo che ne snaturerà lo spirito e affievolerà l’interesse di quel festoso pubblico di irriducibili presenti negli ultimi anni. Molto probabile insomma che si assisterà ad una specie di “festa de’noantri“ sul modello di quella che nel mese di luglio vive il quartiere romano di Trastevere con la sola presenza di cavalli indigeni e dei loro proprietari felici in ogni caso di salire su quel palco che ha visto premiare vittorie di cavalli entrati nella storia del trotto mondiale. Il declino del Lotteria va di pari passo con la fine dell’ippica italiana depredata a più riprese negli ultimi decenni da soggetti che hanno mostrato con la loro inettitudine di non aver alcun interesse a curarne le sorti. Eppure madre natura aveva regalato all’ippica un fenomento chiamato Varenne che avrebbe potuto, sapientemente gestito, essere faro per l’intero settore e aprire vere autostrade d’interesse in un pubblico fino a quel momento lontano anni luce dall’ippica. Invece piccole beghe di bottega, la mancanza di una ferma e capace mano guida e schizofreniche iniziative ci hanno portato in un tunnel dal quale non si vede più luce. (Bruno Delgado)