I castelli del Frignano Viaggio a cavallo di tre giorni

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Suoni di zoccoli sui selciati, atmosfera d’altri tempi
sabato 11 aprile 2009                        Polinago – Serramazzoni
Ore 09,00    Partenza dal maneggio di Polinago
Ore 12,30    Pranzo in ristorante                                Gombola
Ore 17,30    RICOVERO CAVALLI                   
Ore 19,30    Cena e pernottamenti in Hotel
Polinago
Adagiato tra i dolci pendii del Frignano, Polinago è un paese di montagna dell’Appennino Tosco – Emiliano, gode di un’esposizione al sole che rende mite la temperatura. Panorami a tutto tondo permettono allo sguardo di spaziare e vedere le vette imbiancate dell’Appennino quali il Monte Cimone che le sovrasta tutte. Come in una favola ci si addentra nel suo territorio, passando da pascoli ben curati a boschi incontaminati di secolari castagni o querce e, dove nella pace della natura, è possibile ascoltare il mormorio dei ruscelli che alimentano il Rossenna o incontrare qualche simpatico abitante come scoiattoli, leprotti o cerbiatti. Ascoltando il suono dei ferri dei nostri cavalli sul selciato arriviamo al Castello di Gombola. Il castello, la torre, le prigioni, il borgo e la chiesa di S. Michele Arcangelo, sono stati costruiti su una cima sassosa, a strapiombo sul fiume Rossenna che lo circonda per tre lati e che in quel punto è particolarmente tortuoso. La sua posizione rende questo sito veramente imprendibile, ma da cui si gode un magnifico panorama, infatti, in passato era il posto di osservazione più idonea per avvistare i segnali delle altre rocche e torri poste a Talbignano, San Martino, Vallata e Moreno. Ancora oggi suscita un fascino particolare è arrivarci a cavallo.
Ore 17,30    RICOVERO CAVALLI                   
Ore 19,30    Cena e pernottamenti in Hotel
Castello di Pompeano
Uno dei più antichi siti castellani del Frignano è sicuramente Pompeano.  Il Sasso su cui si erge il castello di Pompeano, di colore verde scuro, tanto da sembrare quasi nero (ferro e magnesio), è una serpentina di origine vulcanica sottomarina (ofiolite) ed è attraversata al suo interno da una fenditura o faglia che ha dato origine ad una grotta della lunghezza di circa trenta metri. La grotta, dopo un ingresso assai angusto, diviene più percorribile: l’altezza è di circa 4 o 5 metri e la larghezza di circa 3. Lungo il ripido e scivoloso percorso, si possono ammirare esemplari di geotritoni; sul fondo si trova un laghetto la cui profondità in determinati momenti dell’anno è di circa 20 metri. A piedi dell’antica rocca, risiede il rustico borgo, sede estiva dei conti Cesi dove qui venivano a riposarsi e divertirsi. Dal poggio di Pompeano si può osservare la Vanga del Diavolo, che rappresenta, a detta dei geologi, il più bel esempio di flysch osservabile nell’Appennino modenese. Il castello è raggiungibile solo salendo una scalinata all’esterno delle mura. All’interno della cinta muraria si vedono un’antica torre quadrata, il palazzetto, in cattivo stato di conservazione, il campanile terminato nel 1886, ed in fine la “risorta” chiesa dedicata a S.Geminiano.

Domenica 12 aprile 2009                    Serramazzoni – Monzone
Ore 09,00    Partenza dal Serramazzoni
Castello di Montecuccoli
Il Castello di Montecuccolo sorge nella località omonima (873 slm), sopra un rilievo roccioso nei pressi di Pavullo nel Frignano. Vi si giunge passando da un fitto bosco, costeggiando il fiume Scoltenna e attraversando il caratteristico borgo medievale disposto a corona intorno al maniero.
Dimora dalla potente famiglia Montecuccoli, intorno al 1472 il feudo poteva annoverare ben 17 castelli e 6 ”ville”, a conferma dell’ampia giurisdizione, che si estendeva dalle montagne reggiane e quelle bolognesi.
L’impianto architettonico è estremamente interessante e corrisponde alla tipologia classica del castello medioevale. Su tutto spicca la torre principale isolata nel punto più elevato del monte, probabilmente veniva a rimpiazzare una torre bizantina. Nel tempo sono state costruite tre mura di cinta concentriche convergenti sul mastio (sempre staccati dalla torre per garantire da questa l’estrema difesa), fino ad abbracciare tutta la sommità del monte. Il materiale di costruzione, pressoché esclusivo, è il sasso (arenaria macigno), impiegato sia per le pietre della murata, sia per le lastre di copertura, abbinati al legno dell’ordito strumentale dei solai e del tetto.
Per quanto l’architettura sia improntata a criteri di massima essenzialità e severità, consoni alla tipologia e all’epoca dell’insediamento, essa è fortemente caratterizzata da una diffusa e spiccata maestria scalpellina, specialmente evidente nel torricino della scala a chiocciola, nella lavorazione dei portali, delle finestre e sedili contrapposti nei frontoni degli splendidi camini superstiti con stemmi sbalzati dal vivo della pietra, tra cui meritano di essere segnalati due esemplari presenti nel borgo.

Ore 12,30    Pranzo in ristorante            Pavullo n/ Frignano

Monzone
Sotto il Comune di Pavullo nel Frignano è situato il borgo fortificato di Monzone che godette nel Medioevo di una notevole importanza militare, in quanto, fu il centro delle lotte tra le parti che si contendevano il dominio sul Frignano. Raccolto ai piedi del castello di cui rimane solo la torre ora adibita a campanile, il paese si caratterizza per le strette viuzze che si aprono improvvisamente in piccole piazze e cortili. Al centro del paese si può osservare un edificio trecentesco ricco di storia ed intorno portali e finestre sono ornati da caratteristici simboli e stemmi. Nelle vicinanze del borgo si costeggia un complesso abitativo detto Casa Cipolla, interessante esempio di casa a corte chiusa. Sul cortile interno rettangolare, sono disposti quasi a formare un muro di recinzione gli edifici delle diverse tipologie e funzioni:
la casa – balchionata,  la casa – torre e la dimora padronale.

Ore 17,30    RICOVERO CAVALLI                   
Ore 19,30    Cena e pernottamento in         Agriturismo            Monzone

Lunedì 14 aprile 2009                            Monzone    Polinago
Ore 09,00    Partenza dal Monzone
Ore 17,30    RICOVERO CAVALLI        Polinago
Ponte d’Ercole
Immerso in secolari boschi di castagno, si erige un singolare ponte chiamato d’Ercole per l’imponenza della sua mole. In questo caso l’uomo non è mai intervenuto, ma solo ed esclusivamente la potente natura. In realtà è un monolite di arenaria modellato a forma di ponte dall’erosione degli agenti atmosferici. Il sito in età preromana e romana rivestì particolare importanza culturale come dimostrato dal ritrovamento di preziose monete e di altri oggetti, dei quali i pellegrini facevano dono alle divinità o ai sacerdoti che officiavano in questo antico luogo di culto e sulla vetta del vicino monte Apollo.

Ore 12,30    Pranzo in ristorante           

Castello di Brandola
Il torrente Rossenna è indubbiamente la guida del nostro viaggio che dopo averci fatto vedere ben cinque mulini, ci porta a passare uno dei tanti ponti lasciati di notte dal Diavolo. Profumo di funghi, filari di ricche vigne e fitti boschi ci conducono al Castello di Brandola. Più avanti è possibile scorgere lo zampillare dell’acqua solforosa, già nota ai romani, perché ricca di proprietà terapeutiche per persone ed animali.
Ore 17,30    RICOVERO CAVALLI        Polinago
Note
Chi desidera può partecipare con il proprio cavallo.
Amici e parenti possono aggregarsi ai punti tappa.
Per motivi organizzativi il tragitto potrà subire delle variazioni.
E’ possibile effettuare una o due giornate.
Informazioni
G.A.V.A:        Maneggio: Via San Martino 12 41040 Polinago (MO)
Tiziano:          348 23 123 90
Piera:            T/F 0165 25 12 47
E- mail         gruppoattacchivda@libero.it
Sito:            http://www.gruppoattacchivda.it

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