
IL C.T. Carlo di Battista ha fatto le sue scelte.

In vista degli imminenti Zigulì FEI Endurance European Championship 2025, il selezionatore della nazionale Carlo Di Battista ha premuto il tasto “invio alla FEI” dei nomi che comporranno la squadra a Castiglione del Lago (Pg).
Subito dopo l’invio, il dott. Di Battista è stato raggiunto telefonicamente per8 scambiare quattro chiacchiere a caldo sulle sue scelte riassunte come segue.
“Il Peso delle Scelte” sembra un titolo di un film ma invece è la realtà, quella vissuta nella fattispecie dal selezionatore Di Battista.
Fare parte di una nazionale è il sogno di ogni atleta, ma dietro le quinte c’è una figura che porta sulle spalle il peso di ogni scelta, quella del commissario tecnico, o selezionatore.
Un ruolo tanto delicato quanto fondamentale, spesso poco compreso e ancor meno invidiato. Selezionare in generale è un compito arduo soprattutto nell’equitazione, nell’endurance nella fattispecie dove gli atleti sono due, anche se il cavallo ha un peso ovviamente superiore rispetto all’atleta che lo monta.
Non si tratta solo di scegliere i migliori atleti, ma di valutare dei binomi, cavallo e cavaliere, che devono essere affiatati, pronti e in grado di affrontare la pressione di un evento internazionale. L’intesa, l’esperienza, lo stato di forma fisica e mentale, la gestione delle emozioni, ogni dettaglio può fare la differenza.

Di Battista sottolinea: “scegliere cinque binomi titolari e una riserva non è mai un processo lineare. È un puzzle complicato, dove ogni pezzo deve incastrarsi alla perfezione. Ogni esclusione pesa, ma questa è la realtà del selezionatore, prendere decisioni difficili, scontentare qualcuno, assumersi le responsabilità.
La scelta è arrivata dopo lo stage effettuato a Bologna, dove, grazie al fondamentale supporto dei due veterinari della Commissione di selezione collegiale Senior, Nicola Pilati e Francesca Beccati, abbiamo potuto studiare minuziosamente tutti gli aspetti che poi ci hanno fatto tendere per le scelte note.
Essere selezionatore significa camminare costantemente sul filo del rasoio tra aspettative, emozioni e senso di responsabilità. È un ruolo scomodo, sì, ma è
anche una delle colonne portanti di una squadra che aspira all’eccellenza.
Personalmente ho cercato di fare la scelta migliore con il materiale a disposizione; ho analizzato, ascoltato e mi sono confrontato costantemente
anche con i cavalieri stessi e i loro veterinari ma alla fine ho dovuto decidere”.
Ci vediamo sul campo gara!
HSJ x FISE
foto by Sportendurance/OresteTesta
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