Il museo del cavallo giocattolo

Un fantasioso ritorno all’infanzia nel Museo del Cavallo Giocattolo.
Graziella Perego, direttrice del Museo del Cavallo Giocattolo, intervistata dalla redazione di Comuni-Italiani.it dice:Come è nato il museo?
Il Museo è nato per volontà del Cavaliere del Lavoro Piero Catelli, fondatore e Presidente della Artsana–Chicco. Il Cavaliere è deceduto nel 2006.
Il suo desiderio è stato realizzato con l’inaugurazione del museo il 14 aprile 2000, giorno del suo 80° compleanno. Per farne un’area industriale, il Cavaliere Catelli aveva acquistato i terreni di un ex allevamento di cavalli, dove era nato nel 1952 il mitico trottatore Tornese. Scrisse “mi è venuto un senso di colpa per aver demolito quasi tutta la scuderia” e ora voglio riportare dei cavalli “giocattolo” nella scuderia dove nacque Tornese.Qual è il patrimonio che lo caratterizza?Abbiamo una collezione di 560 cavalli giocattolo, provenienti da tutto il mondo.
Oltre al cavallo Roberto, del film di Pinocchio di Roberto Benigni, il più grande cavallo a dondolo del mondo.Cosa attira di più i visitatori?Sicuramente i visitatori apprezzano molto le storie che raccontiamo di tantissimi di questi cavalli giocattolo. Piace molto che tutti i nostri cavalli siano identificabili con il loro nome.Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Il cavallo del millennio, un cavallo nero, inglese, in legno patinato ebano, è un cavallo a dondolo, su barre di sicurezza, si chiama Peter Steve. Ha una chiave d’argento che apre il ventre, è una “capsula del tempo” uno spazio per mettere un messaggio per i discendenti.Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?Sei pannelli didattici, raccontano e illustrano la storia della nascita del Cavallo Giocattolo, l’evoluzione di un giocattolo, il più amato dai bambini di tutti i tempi. Spieghiamo come ogni giocattolo ha una sua storia, conservando anche un patrimonio di emozioni e affetto.
Se amato, e amato per sempre, il cavallo di legno diventa un cavallo vero e rimane vero per sempre (dalla storia “il coniglietto di velluto”). Epoche diverse, materiali diversi dal legno, cartapesta, plastica di tutte le epoche.
Cavallini poveri e ricchi, ben tenuti o pieni di ferite.
Il gioco “vesti il tuo cavallo di colori e fantasia” consiste nel colorare con i tessuti, le etichette adesive, bottoni, una sagoma di cavallo di polistirolo.Ci sono appuntamenti clou e rassegne prestigiose da non perdere?Organizziamo mostre a tema, che vengono pubblicate sulle news e gli eventi del nostro sito.Quali sono i servizi che offrite ai visitatori?Ogni sabato pomeriggio si effettuano visite guidate e laboratori didattici, anche senza prenotazione. Per tutti gli altri giorni della settimana per scuole e gruppi è necessaria la prenotazione.
Abbiamo una raccolta di oltre cento volumi che parlano del collezionismo di giocattoli: bambole, treni, moto, cavalli. Questi libri sono consultabili dagli utenti.Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?Siamo un museo d’impresa, la sede del museo è vicina alla sede principale dell’Artsana-Chicco e tutti sono partecipi di questo sforzo di ricerca che ci arricchisce culturalmente. Il museo è parte del sistema museale della Provincia di Como, ma resta un museo privato.Come immagina il museo da qui a dieci anni?Da Gennaio 2009, il museo raddoppia la sua sede. In otto anni la collezione si è arricchita di oltre 250 pezzi, dono di amici, dipendenti, fornitori e clienti della nostra società. Questa è la più bella testimonianza del suo successo, iniziato con il premio Guggenheim Impresa e Cultura, ottenuto a soli tre mesi dalla nostra apertura.di Marina Greco (Blog Grandate. Interviste Musei)