Il sogno olimpico si avvicina, intervista al C.T. della Nazionale azzurra di completo

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Sono passati solamente alcuni mesi dal trionfo della nostra nazionale agli Europei dei Pratoni del Vivaro, e, a stagione appena iniziata, il pensiero vola inevitabilmente in oriente.
Dopo sei anni dal bronzo di Pau e il recente stesso metallo conquistato dagli azzurri, è l’ora di pensare in grande e di credere alle nostre potenzialità.
La disciplina del concorso completo in Italia è in forte e rapida espansione, pur trattandosi, senza ombra di dubbio, della pratica equestre più difficile ed emozionante.
Il sorriso sul viso del trainer azzurro Michele Betti e di tutti i tifosi è ancora fresco, ed è proprio con questo entusiasmo che dovremmo atterrare nella metropoli cinese, quando nel mese di agosto, la sky-line di Hong Kong si presenterà nella sua maestosità, agli occhi dei nostri atleti.
Andando a sbirciare un po’ negli annuari delle olimpiadi, dobbiamo fare un bel salto indietro per rispolverare l’ultima medaglia d’oro vinta dall’Italia. Un rapido balzo generazionale riporta la memoria al 1964, quando, alle Olimpiadi disputate in Giappone, a Tokio per l’esattezza, l’Italia conquista il metallo più prezioso, sia a titolo individuale che a squadre. Artefici di tale prodezza furono Checcoli (oro ind.le), Angioni, Ravano e Argenton. Fu proprio un anno d’oro quello, culminato anche con il bronzo a squadre nel salto ostacoli.
Sedici anni più tardi arriva un’altra medaglia, questa volta d’argento; si corse a Mosca alle Olimpiadi del 1980. I gladiatori furono all’epoca F. e M. Roman, Sciocchetti e Casagrande.
Ci portasse, anche questa, volta fortuna l’oriente?
Tornando ai giorni nostri, siamo andati a scomodare chi sta provando sulla propria pelle l’ebbrezza dei magici momenti che precedono il grande evento Olimpico.
Allora, come da tradizione, il bersaglio del nostro “solletico“ è puntato sull’uomo che avrà il difficile compito di trascinare e suonare la carica dei valorosi cavalieri e amazzoni che verranno scelti per rappresentare i nostri colori.
Michele Betti, c.t. della nazionale, con la sua nota gentilezza ed affabilità, ha risposto ad un paio di domande, con decisione ed indiscussa professionalità.Quattro chiacchiere col C.T. Michele BettiQuando svelerà i nomi della rosa azzurra per le Olimpiadi?La cosa importante è che l’Italia si sia qualificata. Certamente i papabili sono gli autori del successo ottenuto ai Pratoni del Vivaro, in occasione del bronzo agli europei, quindi, Bordone, Panizzon, Magni, Rotatori e Zaza ma non è detto che da qui ad agosto le carte non possano cambiare.
L’Italia si è classificata e quindi sarà presente ad Hong Kong, ma i cinque pretendenti, potrebbero essere pescati qua e la anche grazie a risultati eclatanti ottenuti da qui ad agosto.
Tengo a precisare che nel completo, a differenza delle Niches & Special | , non c’è la riserva, tutti e cinque i binomi fanno parte della squadra. I migliori tre risultati concorreranno poi al risultato finale.Come si sta preparando la nazionale all’evento dell’anno?La stagione è appena cominciata e i cavalli, dopo il meritato periodo di riposo, stanno tornando ad allenarsi seriamente. Come si conviene prima dei grandi appuntamenti, molti sono i momenti di confronto e di allenamenti di gruppo.
Il 18 e 19 febbraio abbiamo organizzato un ritiro collegiale al Pinetino a Limido Comasco, che sarà solo il primo di tanti incontri e sedute di allenamenti di gruppo.
Queste occasioni sono importanti per amalgamare il team formato da dodici binomi, dai quali verrà fuori la “rosa dei cinque“, oltre ad essere momenti di confronto e di valutazioni sul campo dello stato di forma dei vari elementi.
 
Cosa si aspetta dai ragazzi?Mi aspetto molto e ha detto bene, ragazzi. Proprio la loro giovane età, la “sfrontatezza“, la totale mancanza di timore reverenziale verso i “guru“ del completo mondiale, potrebbe essere la nostra carta vincente, l’asso nella manica; hanno già dimostrato il loro valore, devono solo crederci e non pensarci troppo su. Certamente la medaglia di bronzo al collo ancora fresca, sarà loro di grosso aiuto. Ci conceda ora un suo punto di vista. Una cosa positiva e una cosa negativa nel mondo del completo in Italia.La cosa positiva è scaturita senza dubbio dalla conquista della medaglia di bronzo agli Europei.
Trovarsi questa medaglia al collo, per di più in casa nostra, ha contribuito tantissimo a dare visibilità a questa disciplina. Televisioni, quotidiani, stampa specializzata, ne ha dato un grosso risalto, anche a distanza di giorni, contribuendo alla divulgazione della nostra affascinante disciplina.
Quando Alberto Tomba andava bene e vinceva tutto, tutti sciavano, tutti compravano le attrezzature migliori; così per il completo e per l’equitazione tutta.La cosa negativa?Aimè esiste sempre il risvolto della medaglia, anche se è di bronzo. Credo che il problema maggiore in Italia sta nella grossa difficoltà ad organizzare le gare. I comitati organizzatori soffrono non poco e risentono parecchio della mancanza di mezzi e risorse per allestire un campo cross di medio alto livello.
Parlando degli atleti, il problema più grande è purtroppo la mancanza di sponsor; meriterebbero senz’altro maggiore fiducia da parte di chi opera nel settore equestre.
Anche i proprietari di cavalli e gli allevatori, secondo me, non hanno compreso a pieno l’opportunità che perdono: a volte sarebbe meglio possedere un buon cavallo da completo che dieci da salto ostacoli; se non altro “quello da cross potrebbe mandarmi alle Olimpiadi!!“a cura di Luca Giannangeli
 

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