Ippica. La crisi. Salvatore Minopoli: Cosa c’entra l’ippica con le corse clandestine?

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ROMA 0 1

Componente del Comitato di crisi, anni da driver oggi allenatore di trotto, Salvatore Minopoli il giorno dopo la riunione di martedi mattina, ascoltato al telefono, resta il più convinto assertore dello sciopero: “ Trovo normale continuare nell’azione di protesta. Chi era venuto alla riunione senza conoscere a fondo le ragioni che ci hanno spinto ad un tale comportamento si è dovuto alla fine convincere che era impossibile fermarsi. ma poi revocare perché? non abbiamo ancora ottenuto nulla e se veramente si fosse tutti impazziti e deciso d’interrompere lo sciopero pensa che qualcuno avrebbe compreso? Per fortuna pazzi non lo siamo e sappiamo bene che se andiamo avanti è solo per il bene di tutte le categorie ippiche. Quello che mi dispiace – continua infervorandosi Minopoli – é che tutti i media (radio,televisioni,quotidiani) hanno dato molto più spazio al sequestro dei cavalli operato dalla Guardia di Finanza alle porte di Napoli che allo sciopero di noi ippici. Anzi le dirò di più che in tanti, leggendo o vedendo i servizi trasmessi dalle emittenti televisive, ci hanno accostati a quegli sciagurati che maltrattavano quei poveri cavalli riempiendoli di farmaci dopanti e facendoli partecipare alle corse clandestine. Pensi che una signora mi ha fermato per strada e solo sapendomi vagamente nel mondo dei cavalli mi ha insultato accostandomi a quelle persone. Noi ippici ci alziamo alle quattro del mattino, lo scriva, e ai cavalli vogliamo bene. Lavoriamo e lo facciamo onestamente. Non è giusto accostare il mondo ippico alle corse clandestine.“

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