IPPICA. Quelli che non scommettono…La Protesta..

lIn queste ore è un continuo giungere in redazione di lettere partorite dalle tante associazioni che temono il “default“ del cavallo e che invitano all’insorgenza contro chi ha programmato la distruzione dell’ippica italiana. In queste missive si paventa tra l’altro la macellazione di un numero incredibile di cavalli impossibilitati a svolgere il loro compito perchè sostituiti dalle corse virtuali. Ippica realizzata a computer che annullerebbe le corse dal vivo con chiusura di scuderie e ippodromi ma continuerebbe a salvare i proventi derivanti dalle scommesse. Una grande furbata che il Governo Italiano si appresterebbe (il condizionale è una speranza) a benedire continuando a lucrare sul gioco virtuale dei cavalli ma fregandosene completamente di quella moltidudine che da sempre tifa,esulta e semplicemente si diverte assistendo alle prodezze in pista di questo o quel cavallo. E’ ovvio che per “il malato della scommessa“ il passaggio al gioco virtuale non sarebbe nulla di sconvolgente avendo sempre considerato i cavalli soltanto semplici numeri da giocare. Risulterebbero penalizzati da questa insana decisione i tanti che in primis amano il cavallo come animale, godono del suo trotto o galoppo, seguono le sue altalenanti prestazioni in pista, dialogano spesso con allenatori,guidatori e fantini. Un mondo che ama l’ippica come sport puro e semplice con il suo fascino unico e insostituibile. Il 12 gennaio 2012 è in preparazione una seconda “marcia su Roma“ di tutto il comparto ippico italiano dopo quella inscenata da migliaia di persone nell’ottobre del 2008. Una protesta che nasce con la speranza di un ravvedimento da parte del Governo Italiano che dovrebbe portare all’abbandono di quella insana decisione maturata. C’è da augurarsi che tutti coloro che amano l’ippica come sport diano il loro apporto e manifestino in quella occasione il loro civilissimo sdegno. (Bruno Delgado)