IPPICA. Sarà vera resurrezione?.

“Si scopron le tombe, si levano i morti i martiri nostri son tutti risorti“. Già proprio così come l’inno di Garibaldi o se preferite dalle ceneri della fenice prova a risorgere l’ippica italiana dopo 41 giorni di uno sciopero del quale si è ben compreso importava poco o nulla tranne ai cavalli abbandonati nei box o alle famiglie che proprio grazie a quei cavalli trovano da decenni sostentamento. La tregua tra il potere politico e le categorie riunite nel Comparto Ippico è stata firmata.Oggi saranno dati i partenti e da domani apriranno nuovamente i cancelli degli ippodromi. Perchè tregua? perchè le armi troveranno riparo nei fienili fino al prossimo 31 marzo in attesa di verificare se le promesse saranno mantenute o se invece si tratterà ancora di una presa per i fondelli. L’ennesimo Ministro del MIPAAF a cui fa riferimento l’ippica italiana ha “lavorato“ indefessamente per risolvere la crisi prendendo decisioni che dovrebbero salvaguardare il futuro di questo sport. Una serie di interventi che vanno dall’innalzamento della posta unitaria minima di gioco a due euro ad una diversa ripartizione della posta di gioco delle scommesse ippiche di concerto con il Ministero dell’Economia oltre alla chiusura di annosi contenziosi aperti con Monopoli di Stato che darà modo all’ASSI (ex UNIRE) di destinare le somme accantonate per tali contenziosi al montepremi. Inoltre l’ASSI dovrà d’intesa con il MIPAAF rimodulare le previsioni di bilancio provvisorio al 31 marzo 2012 con l’obiettivo di incrementare del 20 per cento la media ordinaria del montepremi in attesa del miglioramento della percentuale su base annuale grazie ai provvedimenti di legge. Piace la proposta del Ministero che i bandi delle nuove concessioni per l’affidamento delle scommesse ippiche da parte di AAMS vincolino il soggetto assegnatario alla gestione esclusiva delle scommesse ippiche. va altresì riferito che la risoluzione del contenzioso con AAMS porterà ad incrementare per il 2012 il montepremi dai previsti 111 milioni a 146 milioni di euro. Piace e non poco la “cura dimagrante“ imposta all’ASSI (ex UNIRE) con la soppressione del CDA e della figura del Segretario Generale sostituiti da un solo Direttore Generale. Piace meno la decisione di destinare tre milioni di euro alla comunicazione per l’attività ippica a meno che non ci sia effettiva trasparenza e uso mirato di tale importo. Dunque si riparte. Per il momento a ringraziare sono i cavalli oltre all’intero mondo ippico nella speranza di dimenticare per sempre questo triste periodo. (Bruno Delgado)