Jockey Club a San Siro. La mina vagante parla tedesco.

Corsa di grande richiamo questo pomeriggio all’ippodromo milanese. Il galoppo mette il vestito della festa per ospitare come sesta corsa della giornata il Gran Premio del Jockey Club un Gr.1 con sei cavalli alle gabbie chiamati a dare spettacolo su una distanza di 2400 metri in pista grande a Equitazione di campagna di un montepremi di 297mila euro. Due i soggetti di 6 anni (Voilà Ici e Campanologist) uno di 4 (Lord Chaparral) e i 3 anni (Figli Fanesi, Arrigo e Sneak A Peek) con questi ultimi chiamati sulla carta a recitare (ma solo sulla carta) il ruolo di chi stende il tappeto al vincitore. Naturalmente a fare la differenza in arrivo sarà la condizione fisica con la quale i sei partecipanti si presenteranno in pista questo pomeriggio. Età ed esperienza contano però non sempre fanno la differenza, anzi le sorprese in particolar modo per gli scommettitori arrivano proprio da quei cavalli chiamati, sempre sulla carta, a recitare il ruolo di comprimari. Siamo e restiamo convinti che mai una corsa si possa ritenere scontata in partenza e del resto non sarebbe a quel punto nemmeno il caso di farla svolgere a meno che non scendesse in pista un cavallo-extraterrestre del tipo Varenne o Ribot tanto per capirsi. Proprio in virtù di questa convinzione andremo ad osservare nel Gran Premio del Jockey Club il cavallo tedesco Arrigo che giunge dalla Germania e torna in pista dopo una pessima prova disputata lo scorso luglio ad Amburgo ma con buoni precedenti sulle piste tedesche e a Milano con l’ottima monta di Terence Hellier. Con altrettanta attenzione andremo ad osservare in pista quanto saprà fare Lord Chaparral che si avvarrà dell’esperienza di Mirco-san Demuro. Il portacolori della scuderia Framanti dopo la sosta estiva é rientrato alla grande e certamente non parte battuto in questo pur valoroso contesto. I due “vecchietti“ della corsa? Volilà Ici e Campanologist se avranno benzina a sufficienza possono ancora mettere in riga gli avversari. Il punto di domanda però é proprio lì ne avranno ancora “qualche litro“ da spendere negli ultimi 400 metri?. Andiamo a vedere. (Bruno Delgado)