La Equitazione di campagna milanese ancora in Lomellina

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Breme Giugi 170

La Equitazione di campagna di Breme, ospite dei Visconti, è dagli anni ’80, quando ha visto per la prima volta la “luce“ del field di coats rossi, una delle preferite dai soci della Società Milanese e per i suoi terreni che corrono lungo le interminabili risaie e per i loro canali, le dette rogge delle quali si avverte sempre la presenza sorda delle loro acque che imbevono le terre e che si offrono all’improvviso come brillanti ostacoli da volar via.
I vasti pioppeti che mostrano il primo verde e giungono sino sui greti del Po, che qui diventa il protagonista quando mette in luce la sua ampiezza e la dirimpettaia sponda piemontese.
Sembra che qui il cielo sia più vasto che altrove, luminoso, sfumato e dolce ed il tutto così lieve che lo si avverte solo da questa ampiezza che dà una gioia continua di cui sfugge la causa.
E, poi, qui sul Po si sta bene e il ricordo, il mito, torna spontaneo guardando le eterne acque scivolare eleganti sul largo greto sin da quando ancora era Eridano, con la storia del carro del Sole dalle Metamorfosi II di Ovidio che lo cantò solennemente: “Cade intanto Feton co’ fiammeggianti crini… e il gran padre Eridan l’accolse in grembo…“.
Andate a rileggervele M.F.H. GiBi Litta Modignani, Leopoldo Cicogna Mozzoni con Alessandro Berlingieri, Honorary. Wippers e Field Master Pietro di Nola in testa agli ottanta cavalli e dietro a dieci coppie di fox hunts che subito si scatenato sullo scent lasciato dal Gino.
Il tracciato è, come abbiamo già detto, particolarmente piacevole ed impegnativo, merito dell’ambiente selvaggio delle golene del Po che offrono ai Equitazione di campagnatori anche improvvisi zompi di tronchi d’alberi lasciati dall’invernata attraverso i sentieri, fossi asciutti e su rogge rutilanti e naturali, quelle che caratterizzano la Lomellina e sono la gioia dei Equitazione di campagnatori e di un entusiasta e vivace drappello di giovani sui pony condotto con garbo e maestria da Simona di Nola.
Si racconta che un grande cavaliere anonimo di Scaldasole dopo oltre metà Equitazione di campagna e con le gambe molli, si sia ritirato dichiarando col suo solito conosciuto “humor“:
“Un vero gentiluomo non stanca mai il suo cavallo”.
Una giornata come ogni stagione da ricordare, che si conclude, dopo il kill, nel cortile degli ospitali Fulvia e Giuseppe Visconti per la tradizionale colazione.
Mauro Beta

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