L’Irlanda salva i suoi….

Possono vari fattori ( es :l’incremento del prezzo del petrolio, cereali e materie prime,associati ad una bolla speculativa)combinarsi tra loro e mettere in crisi la vita di centinaia di cavalli? Ebbene si ,e ciò sta accadendo in Irlanda. Per avere un immagine economica della situazione basti pensare che fino a due anni fa il paese aveva il secondo reddito pro-capite dell’Unione europea, oggi il secondo deficit più alto proprio dopo la Grecia; in più, è stata la prima economia della Ue ad entrare in recessione nel 2008 ed è l’ultima che ne uscirà: solo dopo il 2011. Senza voler entrare nella inestricabile rete di azioni-reazioni che hanno portato ad una simile fenomenologia sicuramente di recesso,possiamo però osservare ed analizzare alcuni suoi risvolti. Naturalmente tutti i settori sono stati colpiti dalla crisi ma,se parliamo di Irlanda, non possiamo non analizzare ” il mondo dei cavalli”. Tale settore è tra le principali “fonti di reddito“ del Paese(basti considerare che la nazione ha la più alta densità di equini per abitante); tantissimi sono infatti gli eventi,fiere, allevamenti, competizioni amatoriali e professioniste che favoriscono un economia una volta forte e fiorente, ormai debolissima. Sconcertante indicatore, è il fatto, che allevatori e proprietari non possano più permettersi di mantenere i propri cavalli, e sempre più spesso essi vengano abbandonati;si è stimato che circa in 20.000 vagherebbero già per le campagne irlandesi. Cosa fare allora ? A livello nazionale è stato varato un massiccio piano di investimenti (425 milioni di euro fino al 2013)che tuteli tutta la “filiera del cavallo” ,favorisca progetti ed investimenti nel settore ,e proteggere coloro che sono l’asse portante del settore (allevatori,commercianti,centri ippici ecc..).L’Irlanda resta non ostante la crisi ,una terra di cavalli e uomini di cavalli ,frutto di un legame inscindibile che si perde nella notte dei tempi. Testimonianza di ciò la ritroviamo ad esempio nel cavaliere internazionale Denis Lynch, il quale ha organizzato una raccolta fondi per aiutare l’associazione irlandese per la tutela degli animali che al momento non ha risorse adeguate ad affrontare l’emergenza. I primi aiuti verranno destinati agli esemplari malati o affamati ,per poi successivamente, addestrare i migliori soggetti e cederli a maneggi o centri ippici. Si cerca di fare tutto il possibile insomma per salvare oltre che un pezzo di economia,anche un pezzo della propria storia, della propria cultura ,dell’identità collettiva irlandese. Certo, gli errori commessi porterebbero a molte conclusioni di varia natura,ma lo sforzo fatto per salvare il cavallo irlandese,dovrebbe essere un chiaro segnale di come ad esempio politiche adeguate e piani di investimenti precisi (che non mirino al breve periodo ,e quindi ad un profitto immediato) debbano essere attuati in un sistema economico sempre più soggetto a spirali speculative, politiche opportunistiche mirate al reperimento di ingenti capitali ,e ad una forte e rapida crescita in poco tempo. Insomma come dice il proverbio… I denari non bastano, bisogna saperli spendere!!Edgar Palermo