L’onoterapia per guarire

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L’onoterapia, ossia l’utilizzo dell’asino a scopi terapeutici si sta diffondendo velocemente in Italia. Ne è la prova l’esperienza pugliese riportata dalla collega Anna Puricella de “La Repubblica di Bari“.
Nasce un nuovo centro per guarire con gli asinelli.
Puglia all´avanguardia nell´onoterapia con una legge regionale sulla terapia assistita attraverso gli animali. Autismo, iperattività, disturbi dell´apprendimento e del linguaggio fra i problemi più trattati.
Chi per anni gli ha dato dello stupido e del testardo deve ora ricredersi. L´asino ha da tempo rilanciato la propria immagine. Non solo grazie alla simpatia di Ih-oh e Ciuchino, maldestri e bonari compagni di ventura dei cartoni Winnie the Pooh e Shrek, ma per la sua estrema sensibilità. L´onoterapia, diffusa in Francia, Stati Uniti e Svizzera, è un fenomeno nuovo in Puglia, che nasce sulla scia del gruppo abruzzese “Asinomania“. Come dottori, ma molto più pazienti, gli asini aiutano gli uomini a curare problemi psichici. “La corte degli asini“ è la prima realtà regionale dove i somari sono protagonisti, a San Donato di Lecce. «Sono animali docili – dice Fabio Lofoco, veterinario del centro – di fronte alle paure non scalciano, preferiscono bloccarsi. E ciò è fondamentale nel momento in cui si instaura il rapporto con l´utente». La relazione con l´asino è individuale, sostenuta dalla necessaria presenza di un operatore specializzato. Continuano dal centro salentino: «La differenza con l´ippoterapia (trattamento analogo, ma con l´ausilio di cavalli, ndc) è notevole. Il primo impatto con il paziente deve essere il meno traumatico possibile, e la mole di un cavallo può spaventare. I cavalli inoltre possono avere reazioni più dure».Autismo e iperattività sono le problematiche più spesso trattate, alle quali si aggiungono disturbi nell´apprendimento o nel linguaggio o una più semplice carenza di autostima. L´ippoterapia è invece più indicata per disagi di carattere fisico. Alcuni centri che praticano la riabilitazione equestre hanno da poco aperto le porte agli asini. “Consorzio casa“ opera a Bari dal 1998, al “Centro barese equitazione“ di Mungivacca. La cooperativa è presieduta da Francesco Manfredi dell´ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Gli operatori hanno appena terminato un corso di onoterapia e da Gioia del Colle sono arrivati tre asini in dono. A breve offriranno un servizio di reintegrazione per disabili.  Il paziente comunque non è mai etichettato in base ai problemi. Se ne valorizzano le competenze residue e si parte da quelle per definire il programma di cura. Il contatto con gli animali, come insegna la pet therapy, è salutare perché amplifica le sensazioni. Spesso è un ritorno alla vita, alla capacità di governare i sentimenti. Luca Schiavone, direttore della cooperativa Ruah di Rutigliano e docente di onoterapia, lo conferma. La onlus da lui gestita è convenzionata con l´Asl e opera al centro ippico “Domenico Divella“ che, ironia della sorte, era un mattatoio. Oggi ci sono 340 tesserati, di cui duecento disabili. Da poco la famiglia ha accolto cinque somari e ha organizzato passeggiate domenicali al parco naturale di Selva Reale a Corato. «Gli asini sono meno invasivi e più adatti ai bambini – spiega Schiavone – permettono inoltre un più facile contatto a terra, prima di montare in sella». La composizione dello staff spiega bene le possibilità offerte dalla riabilitazione con gli animali: il medico, i due psicologi e il fisioterapista sono aiutati da otto palafrenieri, sette dei quali disabili. Due di loro sono ex allievi della cooperativa: terminata la terapia, sono tornati nel mondo del lavoro; gli altri cinque, invece, facevano parte di un progetto di cooperazione con degenti di ex manicomi.La vita non è certo facile per asini e cavalli. Il loro è un lavoro a tutti gli effetti. «Ogni anno – aggiunge Schiavone – gli asini sono sottoposti ad esami che ne verificano lo stress, secondo le direttive della Carta Modena». Il documento è garanzia di qualità del servizio: è stato siglato nel 2002 dall´Ordine dei medici veterinari con il patrocinio del ministero della Salute. È anche una sorta di versione a quattro zampe di un contratto collettivo di lavoro, che prevede riposi e trattamento pensionistico. Nel protocollo si sottolineano peraltro la tutela dell´animale e l´obbligo di utilizzare personale qualificato: una difesa, quindi, anche per gli utenti e quanti operano nel settore. La riabilitazione equestre, nonostante la provata efficacia, non è tuttavia ancora riconosciuta da una legge nazionale. «Perciò – conclude Schiavone – è facile trovare realtà spurie, persino agriturismi che offrono servizi di ippoterapia e onoterapia». La Puglia ha fatto un passo avanti con l´approvazione, il 13 maggio 2008, di una legge regionale che delinea la terapia assistita con gli animali e affida ad una commissione il controllo delle attivitàfonte raglio.com

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