Lotteria e…dintorni. A margine della grande kermesse ippica di Agnano.

La festa è finita andate …in cassa integrazione. Già perchè, come anticipato dal Presidente di Ippocity durante la conferenza stampa di presentazione del G.P.Lotteria, da questa mattina ha avuto inizio per settantacinque dipendenti della società che gestisce l’ippodromo di Agnano una CIG in deroga per una parte dell’orario. Quell’incerto futuro lavorativo che seppur celato dietro sorrisi di circostanza abbiamo letto sui volti preoccupati dei tanti lavoratori incrociati durante l’intera giornata trascorsa a seguire la maggiore kermesse ippica ospitata a Napoli. Certo che chi fosse giunto ieri in Italia e capitato per caso all’ippodromo di Napoli non conoscendo la crisi che attanaglia l’intero settore ippico avrebbe avuto non poche difficoltà a credere in quali ambasce si dibatte tutto il movimento. E’ pur vero che a dispetto di pessime previsoni meteo la giornata festiva è stata gratificata da un sole pieno e caldo cosa che ha certamente favorito la presenza di un pubblico che ha varcato i cancelli senza dover tra l’altro corrispondere alcun prezzo d’ingresso. E’ altrettanto vero però che le tribune per la grande festa del Lotteria sono risultate ancora una volta gremite all’inverosimile non certamente nell’attesa di vedere in pista il nuovo Varenne (magari ne potesse nascere ancora uno) o l’atteso cavallo d’oltralpe. Certo iaver snaturato il Lotteria eliminando una batteria e la prova di consolazione ha tolto molto alla classica del trotto napoletano e quel “restyling“ al quale è stato sottoposto non è piaciuto per nulla a nessuno ma il fatto di non aver minimamente perso l’affetto della gente rincuora e molto. Ad osservare quella moltitudine festante rimasta al termine della Finale sotto al palco della premiazione a festeggiare i vincitori e rispondere con gioia ai ripetuti inviti all’applauso lanciati dall’amico Salvio Cervone non può che suscitare un moto di rabbia nei confronti di chi ha coscientemente contribuito a rovinare quella grande emozione che si chiama ippica. (Bruno Delgado)