Mondiale Giovani Cavalli di Endurance: Caterina Torre nella top 10 di Jullianges

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Team Italia quarto a squadre

JULLIANGES – I colori azzurri si sono distinti anche in terra francese, a Jullianges, sede dell’edizione 2025 dei FEI Endurance World Championship for Young Horses. In un contesto altamente selettivo e impegnativo, caratterizzato da condizioni climatiche altalenanti e un tracciato particolarmente esigente, l’Italia ha conquistato un pregevole quarto posto nella classifica a squadre.

La giornata è stata estremamente sfidante, tanto che soltanto 31 dei 82 binomi partiti sono riusciti a completare la competizione entrando in classifica. A fare la differenza per il Team Italia è stata l’eccezionale prestazione di Caterina Torre, che ha conquistato la nona posizione individuale in sella a Vida Al Alfabia, chiudendo alla media di 19,3 km/h e con un giro finale a 22,4 km/h. A completare il risultato di squadra, Carmine Calvanese, ventiquattresimo su Serena(16,8 km/h), e Gloria Tinaburri, che con Nukaib Bosana ha chiuso al ventinovesimo posto con una media di 15,9 km/h.

Un gesto di grande umanità e sportività ha distinto la giovane amazzone Gloria Tinaburri, che a pochi chilometri dal traguardo ha interrotto la sua gara per soccorrere un’altra concorrente, rappresentante del team inglese, caduta rovinosamente. Solo grazie alla sua prontezza e lucidità i soccorsi sono arrivati tempestivamente, permettendo all’atleta inglese di ricevere l’assistenza necessaria. Tinaburri, pur scossa, ha poi ripreso la sua corsa riuscendo a completare la prova.

Tra gli italiani in gara a titolo individuale si segnala Yari Perrotti, che con Bandito Nek ha conquistato un solido quattordicesimo posto.

Dopo la medaglia di bronzo conquistata nel 2024, questo quarto posto conferma la crescita del settore dell’endurance in Italia e la qualità dei cavalli giovani, così come la capacità degli atleti italiani di valorizzarli nei contesti più competitivi.

Nella classifica a squadre, il titolo mondiale è andato agli Emirati Arabi Uniti, che hanno preceduto il Bahrain, secondo, e la Francia, terza.
Sul piano individuale, dominio assoluto degli Emirati Arabi con una doppietta: Saif Alamzrouei ha vinto con Bullio Quasillo (media di 21.6 km/h), precedendo di appena 43 secondi il connazionale Essa Rashed Almazrouei su Al Fatina. Sul terzo gradino del podio è salito il rappresentante del Bahrain Sultan Abdulaziz Mayoof Alromaihi, in sella a Haqtar du Carrelie, con una media di 21.1 km/h.

A tracciare il bilancio della spedizione azzurra sono stati il Tecnico della Nazionale Carlo Di Battista e il team vet Nicola Pilati, che con voce unanime hanno sottolineato la complessità dell’evento:

“È stata una giornata davvero difficile, sia climaticamente parlando – con freddo e caldo a contendersi il primato – e anche un po’ di sfortuna, con la quale nell’endurance comunque bisogna confrontarsi quotidianamente. I numeri poi parlano chiaro perché solamente 31 binomi sono riusciti a mettere la firma sul complicato mondiale. La prematura uscita di scena di Carolina Tavassoli, che per ben due volte ha perso un ferro, e quella al limite di Luca Bucarelli, ci hanno consigliato di riflettere e rimodulare la tattica di gara. Dovevamo recuperare una quindicina di minuti alla Francia ma era troppo tardi. È andata così e siamo soddisfatti del risultato che ci colloca tra i best 4 del mondo tra i cavalli giovani e questa volta anche davanti alla forte Spagna. Anche l’atmosfera e il feeling tra amazzoni e cavalieri è stato appagante rendendo tutte le operazioni di gara snelle e piacevoli. Doveroso il plauso a chi correva a titolo individuale come il bravissimo Yari Perrotti che con Bandito Nek è stato capace di tenere testa sin dall’inizio ai migliori chiudendo poi in 14ma posizione finale. Non dimentichiamo di certo tutti gli altri binomi che hanno portato i loro cavalli di otto anni fino in Francia per confrontarsi con i più forti coetanei e che purtroppo, a vario titolo, non sono riusciti nell’intento.”

Il CT Di Battista ha inoltre voluto mettere in evidenza l’eterogeneità e il valore umano ed esperienziale del team azzurro:

“Sono molto contento – continua Di Battista – e voglio ringraziare personalmente tutti i tecnici, i trainer e i team al seguito dei binomi in gara, sia quelli che correvano in squadra che a titolo individuale. Per loro un comportamento ineccepibile, corretto e professionale sia in gara che nei giorni precedenti. Ora non c’è tregua, con il Mondiale Young Rider in Romania da gestire e con un nuovo team da plasmare.”

In foto, il Team Italia – ph. Oreste Testa / Sportendurance

HSJ x FISE

© Riproduzione riservata.

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