Parola ai Comitati Regionali

Quattro chiacchiere con il presidente regione Campania, Simonetta Cipriano.Innanzitutto io penso che il compito e la missione di noi “dirigenti sportivi“ sia intanto quello di incrementare la passione di questo sport soprattutto nei giovani, essendo pienamente convinta in quanto mamma, che lo sport e nella fattispecie l’equitazione, sia l’unica cosa che possa mettere i nostri giovani al riparo da tante problematiche della nostra società e lontani dalla strada.
L’equitazione non è solo uno sport, bensì, grazie alla componente cavallo, uno stile di vita.
Ci si responsabilizza perchè si impara a rispettare il cavallo, quindi gli altri.
Noi abbiamo supportato i piccoli, dalle poniadi in poi, con l’unico scopo, oltre a quello di competere, di farli divertire.
Prima andavamo alle poniadi con solo una squadra e nel salto ostacoli, oggi siamo presenti col dressage, il volteggio, l’endurance, col minitrotto.
Credo che questo sport sia “caro“ economicamente parlando, ma dobbiamo tenere a mente che alcune discipline lo sono meno; proprio puntando su quelle abbiamo avuto i primi risultati.
Un esempio per tutti, la gara di minitrotto che abbiamo organizzato all’ippodromo di Agnano, dove ha vinto un ragazzo di Napoli, di Succino.
Anche il concorso di dressage recentemente disputato alla Regia di Caserta, organizzato dalla Signora Santanastasio e Rosalia Giulia, hanno dimostrato che quando si crede in progetto e si uniscono le forze, i risultati non tardano ad arrivare. Il dressage in Campania non esisteva, oggi qualcuno ne inizia a parlare.
“La bacchetta magica non l’abbiamo ma con la giusta programmazione si arriva dappertutto“.
Non dimentichiamo l’importanza del Concorso Ippico Internazionale di Piazza del Plebiscito, che richiama ormai da tre anni i migliori cavalieri di tutto il mondo. Proprio sulla scia degli entusiasmi “dopo-concorso“, tanti comitati organizzatori hanno cominciato ad organizzare eventi importanti richiamando pubblico ed appassionati. Secondo Lei, cosa è migliorabile in Fise centraleIo penso che chi dice “va tutto bene“ sia ipocrita e debba “stare a casa“ perchè tutto è migliorabile. La Fise centrale può e deve sempre andare avanti, migliorare ed inventare come già ha fatto e sta facendo. Viviamo in Italia ma nel mondo, siamo un paese globalizzato per cui non bisogna dimenticare che essendo proiettati nel mondo, anche la nostra federazione deve adeguarsi e continuare ad organizzare eventi, come i grandi appuntamenti internazionali.
Faccio un esempio: se io organizzassi nella mia regione una manifestazione di grosso impatto, sia sportivo dunque mediatico, la federazione nazionale dovrebbe essa stessa in tutta Italia favorire la nascita di eventi simili, proprio per stimolare, per dare il buon esempio.
Si creerebbe un volano, un movimento frenetico ed importante.
In Italia, prima, si organizzavano al massimo tre concorsi di “livello“, oggi troviamo internazionali sparsi su tutto il territorio. Il motivo di questa crescita è dovuto al fatto che negli anni la Fise ha saputo organizzare, e con successo, i mondiali nel 98, gli europei di tante discipline, attacchi, dressage, completo; certo non tutti possono organizzare campionati europei o mondiali però ci siamo aperti al mondo.
Un altro punto importante di cui vorrei parlare riguarda il discorso sponsor, basilare per la crescita.
Prima lo “sponsor“ era un appassionato di cavalli, quindi ci metteva “del suo“ per portare avanti gli Niches & Special, oggi è diventato un business. Lo sponsor oggi è proprietario di cavalli, quindi sarà incentivato a comprarne altri, certamente più forti. Infine non dobbiamo dimenticare che abbiamo passato un periodo, che è scivolato via senza accorgercene, mi riferisco al grande lavoro fatto dalla Fise negli ultimi anni. Noi eravamo “figli del Coni“, appena si presentava un problema di cassa, andavamo a bussare per “riappianare“ debiti e “rossi“, oggi siamo autonomi per l’80% e non è poco.
Anche a livello regionale si potrebbe giungere ad una maggiore autonomia economica, magari attraverso la ricerca di inserzionisti da inserire sui vari siti internet delle regioni.
Concludo ribadendo la mia stima nei confronti di Cesare Croce, sia per l’amicizia decennale che ci lega e sia per il modo in cui, tra tanti problemi, ha saputo tenere alto il nome dell’equitazione italiana nel mondo.