Piazza di Siena: Roberto Arioldi, sempre protagonista

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roberto Arioldi Roberta Beta

Roberto Arioldi, classe 1955, commissario tecnico della nazionale italiana di salto ostacoli torna a montare a Piazza di Siena, questa è senz’altro una delle notizie di questa 87° edizione del più affascinante concorso ad ostacoli del mondo e noi lo abbiamo intervistato per voi.
Il Presidente Malagò in conferenza stampa ha ribadito il concetto che l’equitazione sia uno sport equo che a cavallo ci sia un uomo, una donna, un giovane o un cavaliere di esperienza. Tu che sei in  quest’ultima categoria, non neghiamolo, cosa provi ad essere di  nuovo in pista a piazza di Siena?
Il presidente Malagò ha ragione ma io ci tengo a dire che l’atleta più importante in questo sport è il cavallo. Intendo che certamente i miei riflessi saranno meno pronti di quando avevo vent’anni però col tempo ho acquisito più esperienza, pertanto è grazie al cavallo che posso continuare a   competere ad un certo livello. Questo secondo me   è il segreto: il giusto mix di esperienza del cavaliere   ed un cavallo che possa aiutare a continuare ad andare avanti in questo sport.
Questi di piazza di Siena non sono cavalli ma vere  e proprie formula uno dai costi davvero elevatissimi. Per te che hai macinato giorni in sella, dalla partecipazione alle Olimpiadi fino ad oggi  e che sei responsabile della squadra nazionale , cosa significa montare animali di questo valore?
Il nostro futuro è quello, che anche io perseguo, di montare partendo dai cavalli giovani perché partire dai cavalli importanti che ci sono sul mercato con i prezzi che hanno è impensabile a meno che non si abbia alle spalle uno sponsor molto potente. Dunque bisogna investire in cavalli giovani, crescere con loro e avere ovviamente un po’ di fortuna affinché si rivelino buoni cavalli da gara.
Cosa pensi di questo ritorno alle origini di piazza di Siena con il prato verde al posto della sabbia e visto che ci troviamo alla Galleria di Arte Moderna, che impressione ti fanno tutti questi collegamenti tra equitazione e cultura?
Piazza di Siena rappresenta  la storia dell’equitazione italiana e il prato verde permette una visione migliore di quello in sabbia. In qualsiasi posto tu vada a Roma vedi la storia e questo non fa altro che affascinarci.
Meglio saltare sul prato o  sul terreno moderno?
Il problema sta nel tempo. Se non piove sull’erba salti bene dal primo all’ultimo cavallo, in caso contrario l’ultimo cavallo in gara non salterebbe nelle stesse condizioni del primo. Questo è il motivo per cui da tempo, nei terreni di gara all’aperto ormai si è scelto di adottare la sabbia che permette  a tutti i cavalli di saltare nelle stesse condizioni.
A proposito di cavalieri, chi secondo te ha ottime probabilità di sventolare la palma della vittoria di questa 87° edizione di Piazza di Siena?
Qui c’è Lorenzo De Luca che nella passata edizione ha vinto il Gran Premio, io spero per lui di potersi rifare. Diversamente credo che la Svizzera sfoggiando la sua punta di diamante Steve Guerdat mandi in campo il cavaliere da battere in questo momento.

Roberta Beta

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