PIERO DILLIER, DAI VERTICI DELLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE AL CAMPO DELLA ROMA SUMMER POLO

E’ il più importante dirigente del polo europeo ed è venuto a giocare nella Roma Summer Polo – Audi Gold Cup con una squadra, l’Anacri Polo Team, che oltre a lui, lo svizzero Piero Dillier, è composta dal polacco Darek Gardener e dagli argentini Lucas Labat (uno dei tre migliori sudamericani del torneo capitolino) e Martin Iturraspe. “Avevo già partecipato a questo importante circuito nel 2007 in Costa Smeralda” racconta l’asciutto componente del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Internazionale Polo, responsabile FIP per il Vecchio Continente. “Ogni anno gareggio in sei o sette tornei, ma in realtà i miei impegni mi limitano. Posso montare a cavallo soltanto quando devo giocare. Il perno del mio team è Labat, intorno a lui raccolgo – a seconda del tipo di impegno agonistico – altri due giocatori”. Conoscitore di tutti i maggiori campi europei, Dillier ha il termometro dello
sviluppo del polo nelle Nazioni che più lo praticano in occidente. “Il Paese che sta avanzando a grandi passi è la Francia, che annovera due impianti molto belli e frequentati anche dagli italiani, Chantilly e St. Tropez”. Vivendo 6 mesi (i più caldi) a Zurigo e i restanti a St.Moritz (dove è nato il polo sulla neve) Piero Dillier è a stretto contatto anche con l’Europa più ad Est: “Curiosamente, mentre in Germania dopo un periodo di boom, i club di polo hanno contratto un po’ l’attività, questa sta prendendo piede nelle Nazioni dell’ex-blocco sovietico che non hanno mai dimenticato il loro tradizionale rapporto con i cavalli. Si stanno affacciando al nostro sport la Polonia, la
Repubblica Ceca e persino la Romania”. Moglie veneziana, il dirigente federale ha giocato su molti campi italiani ma è la prima volta che lo fa a Roma. “Il Roma Polo Club è un impianto veramente affascinante e l’organizzazione del torneo è molto professionale, un’ottima vetrina per il polo italiano”.equi quipe