Pony Express: velocità e coraggio

La storia del far west è una delle più affascinanti e interessanti per i miti e le leggende ad essa collegati e i loro protagonisti: pionieri, cowboy, indiani, banditi, criminali, cercatori d’oro. La sua conquista è stata uno dei principali simboli del pionierismo americano, ma l’espansione territoriale è stata accompagnata dal sorgere di problemi e particolari necessità, una delle quali era quella della comunicazione: c’era bisogno di un sistema di consegna della posta che collegasse la costa occidentale e l’entroterra con la costa orientale e che fosse efficiente e il più rapido possibile. Fino al 1859 infatti i sistemi che venivano utilizzati per la consegna della posta erano molto lenti: la posta veniva portata dalla costa orientale a quella occidentale da compagnie di carrozze, le quali però potevano viaggiare a velocità contenute e seguendo soltanto determinate strade, oppure veniva trasportata da navi a vapore fino a Panama dove veniva poi imbarcata su un’altra nave che l’avrebbe portata fino a San Francisco poiché il canale di Panama venne concluso solo nel 1914. Inoltre, con l’avvicinarsi della guerra di secessione americana scoppiata nel 1861, la necessità di avere un sistema che garantisse tempi di consegna della posta più brevi divenne ancora più impellente.
È proprio con questo ruolo che i corrieri della Pony Express sono diventati parte della storia del far west. Nonostante non si abbia la certezza su chi abbia avuto l’idea di costituire un sistema di consegna della posta che si basasse su cavalli e cavalieri, la Pony Express venne fondata da William Russell, Alexander Majors e William B. Waddell. Il tragitto che questi idearono partiva da St. Joseph in Missouri da cui seguiva l’attuale Highway 36, chiamata anche Pony Express Highway, per poi attraversare Nebraska, Wyoming, Nevada e Utah ed infine arrivare a San Francisco in California, per un totale di circa 3200 km.
Poiché lo scopo principale della Pony Express era quello di garantire il minor tempo possibile di consegna della posta, ai cavalieri era raccomandato sempre di spingere i loro cavalli a massima velocità e proprio per questo lungo il percorso vennero costruite circa 190 stazioni di scambio, distanziate l’una dall’altra tra 15 e 20 km, che è la distanza che un cavallo, anche in base al terreno, può percorrere al galoppo prima di affaticarsi, e presso le quali i cavalieri dovevano lasciare il proprio cavallo e riprendere la propria corsa con uno più fresco. Inoltre, per affaticare il meno possibile i cavalli, il peso massimo che potevano portare era di 75 kg: la borsa con la quale veniva trasportata la posta, chiamata mochila e che i cavalieri erano incaricati di difendere con la propria vita, poteva arrivare a pesare circa 10 kg, i cavalieri potevano pesare al massimo 60 kg e potevano portare con loro solo una borraccia per l’acqua, una Bibbia, un corno per avvertire del loro arrivo e a loro scelta due pistole o una pistola e un fucile. Per tutti questi fattori il tempo di consegna della posta venne ridotto a soli 10 giorni.
I cavalieri assunti furono circa 80, ciascuno dei quali doveva percorrere al giorno tra i 120 e i 160 km e tra i quali ci fu anche William Cody, conosciuto come Buffalo Bill. Furono scelti, oltre che per la loro bravura a cavallo e la familiarità che avevano con il tragitto che avrebbero dovuto percorrere, anche per il loro coraggio in quanto avrebbero dovuto affrontare condizioni avverse e attraversare territori nei quali rischiavano di essere attaccati dagli indiani. Proprio per questo il loro stipendio era molto elevato: mentre lo stipendio medio settimanale era di 1 dollaro, quello dei cavalieri della Pony Express era di 25 e per poter inviare la posta tramite questo sistema bisognava pagare 5 dollari.
La prima corsa partì il 3 aprile 1860 da St. Joseph e arrivò il 14 aprile all’una di notte a Sacramento, in California, e venne raccontata con grande entusiasmo da tutti i giornali, ma la ditta chiuse soltanto 18 mesi dopo. Le cause principali per la crisi della Pony Express furono due: l’innovazione tecnologica che portò all’installazione dei fili per il telegrafo nell’ottobre 1861 e il fatto che i costi risultavano essere molto superiori rispetto ai ricavi, il che fu dovuto in gran parte ad una serie di attacchi eseguiti dagli indiani Paiute che uccisero una quindicina di guardiani delle stazioni di scambio, ne distrussero altrettante e rubarono circa 150 cavalli.
Tuttavia, anche se di breve durata, la Pony Express si dimostrò essere molto efficiente: fu registrata la perdita di una sola mochila e i cavalieri percorsero un totale di 991000 km, diventando delle figure considerate di spicco per il loro coraggio dal resto dei cittadini. È inoltre innegabile che la Pony Express abbia svolto un ruolo fondamentale nella storia degli Stati Uniti, mantenendo collegati i territori dell’America occidentale con quelli dell’America orientale.
In foto: stazione di scambio della Pony Express ad Ehmen Park, Gothenburg, Nebraska. Beatrice AneddaHSJ Fonte: https://www.stjoemo.info/371/The-Pony-Express