Roberto Rotatori ai microfoni di HSJ

Il cavaliere milanese classe ’67, reduce dallo storico 4° posto ottenuto al CIC4* di Badminton, esprime la sua soddisfazione mista a rammarico ai microfoni di HSJ. Gli abbiamo rivolto qualche domanda alle quali il forte completista ha risposto con la solita grande umiltà e serenità che lo contraddistinguono.
Complimenti innanzitutto per il risultato ottenuto. Siamo stati con il fiato sospeso fino all’ultima prova ma alla fine, ce l’hai fatta? Ti aspettavi questo risultato?
Dopo le Olimpiadi di Pechino, il mio obiettivo era quello di presentarmi in Inghilterra con tutte le carte in regola per battermi alla pari con i binomi più forti al mondo. Puntavo molto su questa.
Ero consapevole di aver lavorato bene e mi sentivo pronto; purtroppo poi le gare sono gare, tutto può succedere ed è successo!
Dal punto di vista atletico il cavallo era in ottima forma, condizionato e rilassato; era pronto in dressage per fare bene ed anche in concorso.
Purtroppo devo ammettere che l’errore in campo ostacoli l’ho commesso io, è stata una mia mancanza anche perché Irham ha dimostrato, ormai da qualche gara, di cavarsela egregiamente anche tra gli ostacoli.
Arrivare quarto è stato una sorpresa si, il livello era altissimo ma sapevo di poter quantomeno provarci ed il mio lavoro è stato premiato.
Qual è stato il momento in cui hai pensato di potercela fare davvero ad essere tra i migliori al mondo, nella prova di cross?
Sin dal primo giorno in verità ho avuto un grosso dubbio su di una combinazione, la numero 20. C’era un angolo poco chiaro anche per i cavalli. Avevo timore di uno scarto, di un rifiuto.
In gara ero nel tempo fino a quel punto però sinceramente devo dire che sentivo il cavallo, stava bene, aveva voglia di saltare, di andare dunque non ci ho pensato più di tanto e mi sono affidato alla mia sensazione. Ho superato la combinazione alla grande ed è andata decisamente bene.
Ripensandoci bene, Irham mi ha tolto dai guai anche in altre circostanze a Badminton, almeno in un paio di occasioni. Lo sentivo positivo, fiducioso, ci ho provato ed eccomi qua a raccontare il mio risultato.
Ma come siete visti voi cavalieri italiani all’estero, specialmente in un evento così importante come Badminton? Inizia forse ad esserci una sorta di “timore revenziale” nei nostri confronti?
Non dimentichiamo che negli ultimi anni, Olimpiadi comprese, abbiamo sempre ben figurato; evidenzierei le tre medaglie di bronzo consecutive per i Pony agli Europei ed ancora lo stesso metallo per gli Young Riders sempre agli Europei. Anche nei senior il bronzo è arrivato agli scorsi Europei 2007 ai Pratoni del Vivaro, insomma ci siamo sempre, con grosse difficoltà ma la nostra bandiera sventola sempre.
Peccato per le Olimpiadi ma come ho più volte dichiarato eravamo ad un soffio dal sogno se non ci fosse stato il mio momento di buio nella prova di salto finale. Si faceva affidamento sul mio risultato ma purtroppo sono incappato in una giornata “no”.
A mio avviso siamo molto apprezzati all’estero basti pensare che a Badminton 5 cavalieri hanno fatto richiesta di poter iscriversi e tutti e 5 sono stati accettati.
Fin qui tutto tranquillo direte senza sapere che c’era una “waiting list” di 50 accreditatissimi cavalieri ai quali siamo passati avanti senza problemi.
Il prossimo fine settimana c’è il CCI3* di Saumur dove è dato come “superfavorito” Oliver Towened che ha vinto a Badminton. Ma è davvero così forte come si dice il 26enne britannico?
E’ molto forte ma in Inghilterra sono talmente tanti i cavalieri forti che Oliver rientra quasi nella normalità . E’ un ottimo cavaliere intendiamoci ma ha alle spalle tanti cavalli su cui contare, infatti a Saumur non monterà lo stesso con cui ha vinto a Badminton; ha una scuderia di tutto rispetto e può scegliere tra svariati soggetti.
Qual è il problema più grande di questa difficile disciplina per l’Italia? Perché i “numeri” non aumentano?
Il problema più grande sono i Comitati Organizzatori, sono sempre meno.
Ricordo quando iniziai io, negli anni ’90 solamente in Lombardia se ne contavano tantissimi.
Oggi posso annoverare solamente il Riding Club di Casorate Sempione e Vairano; quest’ultimo organizza un solo concorso internazionale all’anno.
Potremmo essere molto forti e sulla carta lo siamo; noi “istruttori matti” e sognatori ci crediamo, continuiamo a lavorare ed a preparare i giovani ma siamo soli, mancano gli aiuti, i supporti economici. A volte mi chiedo come sia possibile che ogni tanto riusciamo anche bene tra i big mondiali!!
Personalmente mi reputo davvero fortunato; devo tutto ai signori Malaspina, miei “main sponsor”; essi hanno creduto nel mio progetto ed in me quando non ero nessuno come cavaliere.
Sono arrivati altri sponsor in seguito, come Prestige Italia, Candioli Farmaceutici solo per citarne un paio; sono la nostra linfa, il nostro motore.
Progetti per il prossimo futuro?
Sicuramente Aachen in luglio e poi gli Europei Fontambleau…speriamo bene
A cura di HSJ.TV