Salto Ostacoli: Filippo Moyersoen ai microfoni di HSJ.TV

Continua il giro di interviste ai cavalieri azzurri che prenderanno parte al prossimo CSIO di Villa Borghese.
Non potevano non intervistare uno che di concorsi a “Piazza di Siena” ne ha fatti nella sua vita, Filippo Moyersoen.
Filippo, ma quante volte è stato a Piazza di Siena?
Con precisione non so rispondere, forse in una ventina edizioni.
La cosa certa è che la prima volta in assoluto fu addirittura nel 1978.
Qual è quella/quelle che ti sono rimaste impresse nel cuore e nella memoria?
Il ricordo più vivo è legato senza dubbio all’edizione del ’78, la mia prima.
Ricordo che fu una delle mie prime apparizioni in un concorso internazionale, ero dunque emozionato e nonostante questo arrivai 5° in Gran Premio Roma con un cavallo di 7 anni. In quell’occasione vinse l’irlandese Eddie Macken su Boomerang.
Anche l’edizione mi sembra dl ’85 fu da incorniciare perché chiusi in seconda posizione in sella ad Adam.
Quest’anno saranno utilizzati gli ostacoli cosiddetti “storici”, ossia quelli che raffigurano scorci storici della capitale. Pensi che le nuove “forme” possano dare fastidio ai cavalli?
Sinceramente credo di no; i cavalli, specialmente quelli più esperti ne vedono ogni giorno di tutti i colori, è proprio il caso di usare questo termine. Varie forme, colori sgargianti, sono oggi la normalità dei percorsi. A volte si cerca anche di esagerare nell’enfatizzare uno sponsor magari, dandogli sembianze particolari ma ripeto, tutto nella norma.
L’utilizzo di ostacoli “leggeri” è una scelta azzeccata?
Secondo me utilizzare un materiale un po’ più leggero è una scelta azzeccata, al passo con i tempi, senza esagerare però.
Sicuramente gli ostacoli le barriere di oggi sono migliori delle costruzioni di una volta, pesanti, rischiose.
La strada è quella della ricerca della massima salvaguardia e sicurezza del cavallo; la parola d’ordine deve essere, non procurare danni ed incidenti agli animali.
Ostacoli leggeri dunque ma consistenti, certo è che non è possibile concepire un ostacolo di carta; il cavallo ed il cavaliere devono comunque poter accorgersi di aver toccato, sfiorato o addirittura abbattuto.
Quali sono i tuoi obiettivi per l’imminente concorso?
Arriverò a Roma con due cavalli. Uno lo monto da due mesi circa, è proprio un nuovo arrivo; è di origine tedesca e mi appassiona molto. Cercherò di tirare fuori il meglio da lui come sempre.
L’altro ha 15 anni, è un esperto cavallo italiano al quale sono molto affezionato; è di piccola taglia ma di grande cuore e viene dell’allevamento Santamarta.
Ha fatto buoni risultati in passato in campo internazionale ed anche Roma cercherò di far bene in sua compagnia.