Scomparso May Day, ultimo cavallo a portare una vittoria azzurra nel Gran Premio Roma

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E’ scomparso questa notte alla veneranda età di 34 anni Mayday, il baio neozelandese che ha portato Arnaldo Bologni a vincere il GP di Piazza di Siena nel 1994, annoverato come l’ultimo successo di un cavaliere azzurro in quella prestigiosa gara.
La notizia è stata riportata da quotidiano.net e dal sito fise.
Mayday venne scoperto da Arnaldo Bologni durante le Olimpiadi di Barcellona del 1992, il cavaliere italiano era uno dei componenti della squadra azzurra ed all’appuntamento olimpico si era presentato con Mokkaido, Mayday era in gara con la selezione neozelandese sotto la sella di Harvey Wilson, un cavaliere dilettante ed aveva catturato l’attenzione anche di un altro cavaliere, un certo Michael Whitaker.
Whitaker ha la precedenza nell’affare che però non va in porto, forse a  causa di qualche magagna durante la visita veterinaria che non lo ha pienamente soddisfatto.
Tocca dunque a Bologni fare la sua mossa, e la fa.
La prova va bene anche se il veterinario spiega che in effetti qualche problemino fisico c’è, si tratta di un cavallo che potrebbe non essere in grado di sostenere un ritmo di gare serrato e del quale andrebbero dosate le forze con molta attenzione.
Il cavallo viene dunque acquistato, inizialmente per lo sponsor di Bologni, anch’egli cavaliere ma dilettante Marco Montorsi, è un cavallo esperto, generoso e voglioso e Bologni inizia a lavorare con lui quasi subito.
Mayday rimane agli ordini di Bologni anzichè passare al cavaliere Montorsi, il suo ruolo di proprietario gli impone di farsi da parte per far sì che il binomio riesca a raggiungere risultati importanti, la prima vittoria arriva dal CSI di Verona Fieracavalli.
Bologni si ritrova ora con una coppia di saltatori come Mokkaido e Mayday, arriva Henk Nooren alla guida della nazionale italiana e le cose sembrano mettersi al meglio, ma arriva anche il drammatico colpo di scena.
L’11 aprile 1994 Mokkaido, diventato nel frattempo il top horse della squadra italiana e attorno al quale era stato costruito l’intero progetto azzurro, muore.
Il cavallo rimane vittima di un infortunio durante un trasporto dall’Olanda e si frattura un arto in 3 punti, viene subito ricoverato in una clinica di Bourg-En Bresse per ridurre la frattura e l’intervento riesce ma la subdola complicazione è sempre in agguato, un blocco renale è la fine per il campione Mokkaido.
Dopo quanto è successo Bologni sceglie la sfida più impegnativa per ricordare il suo Mokkaido e annuncia al mondo: “vincerò il Gran Premio Roma con Mayday in onore di Mokkaido“. E così fu, prima di lui fu Piero d’Inzeo nel lontano 1976, dopo di lui più nulla… Ci era andato vicino quest’anno Emanuele Gaudiano che ha ottenuto un 2° posto dietro agli alieni Nick Skelton e Big Star, ma la vittoria azzurra non è mai più arrivata.
Mayday ha trascorso i suoi ultimi anni nelle scuderie di Bologni tra box e prato, si è spento nella notte tra il 24 e il 25 settembre 2013.
quotidiano.net, fise.it
(MC)

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