Terapia assistita con i cavalli: quando il mondo equestre incontra il benessere della persona

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La relazione tra uomo e cavallo accompagna la storia dell’umanità da migliaia di anni. Dalla guerra al lavoro nei campi, dallo sport al tempo libero, il cavallo è sempre stato molto più di un semplice animale: un compagno, un alleato, un ponte emotivo. Negli ultimi decenni questa relazione ha trovato una nuova e importante applicazione nel campo della terapia assistita con gli animali, e in particolare nella terapia assistita con i cavalli, conosciuta anche come equine-assisted therapy o equine-assisted services.

Sempre più studi scientifici, ma anche esperienze concrete nei centri specializzati, dimostrano come il cavallo possa diventare uno strumento prezioso di supporto per persone con fragilità fisiche, cognitive ed emotive. Un tema che interessa da vicino non solo il mondo sanitario e sociale, ma anche quello equestre, chiamato oggi a un ruolo di responsabilità, competenza e consapevolezza.

Che cos’è la terapia assistita con i cavalli

La terapia assistita con i cavalli rientra nel più ampio ambito degli interventi assistiti con gli animali (AAI). Non si tratta semplicemente di “stare a contatto con un cavallo”, ma di percorsi strutturati, progettati e condotti da professionisti qualificati, in cui il cavallo diventa parte integrante di un intervento educativo, riabilitativo o terapeutico.

A seconda degli obiettivi, l’attività può svolgersi in sella oppure da terra, includendo momenti di grooming, osservazione, conduzione, esercizi di relazione e comunicazione. Il cavallo, animale sensibile e altamente ricettivo, risponde in modo immediato al linguaggio corporeo e alle emozioni della persona, offrendo un feedback autentico e non giudicante.

Perché proprio il cavallo?

Il cavallo possiede caratteristiche uniche che lo rendono particolarmente adatto agli interventi assistiti. È un animale di grandi dimensioni, capace di trasmettere una forte presenza fisica, ma allo stesso tempo estremamente sensibile. Questa combinazione favorisce lo sviluppo della fiducia, dell’autocontrollo e della consapevolezza emotiva.

Dal punto di vista motorio, il movimento del cavallo stimola equilibrio, coordinazione e tono muscolare. Sul piano emotivo e relazionale, il cavallo aiuta a migliorare la comunicazione, la gestione delle emozioni e il senso di autoefficacia. Non a caso, la terapia assistita con i cavalli viene oggi utilizzata con bambini, adulti e anziani, in contesti molto diversi tra loro.

Terapia assistita con i cavalli e fragilità cognitive

Uno degli ambiti di maggiore interesse negli ultimi anni riguarda l’applicazione della terapia assistita con i cavalli nelle patologie neurodegenerative, come la demenza e la malattia di Alzheimer. In queste condizioni, dove le terapie farmacologiche mostrano spesso limiti importanti, gli interventi non farmacologici assumono un ruolo sempre più centrale.

Una review sistematica pubblicata nel 2024 sulla rivista Alzheimer’s Research & Therapy ha analizzato gli effetti degli equine-assisted services nelle persone con demenza, evidenziando risultati incoraggianti sul piano del benessere emotivo, della qualità della vita e della partecipazione sociale.

Gli studi inclusi nella revisione mostrano come il contatto con i cavalli possa ridurre agitazione, migliorare l’umore, stimolare la comunicazione e favorire momenti di connessione emotiva, spesso difficili da ottenere in altri contesti.

Benefici che vanno oltre il paziente

Un aspetto particolarmente interessante emerso dalla letteratura scientifica riguarda l’impatto positivo anche sui caregiver e sui familiari. La terapia assistita con i cavalli viene spesso descritta come un’esperienza condivisa, capace di creare momenti di normalità, piacere e relazione autentica, rompendo la routine della malattia.

Per chi assiste una persona fragile, vedere il proprio caro coinvolto, sereno e partecipe durante un’attività con i cavalli può rappresentare un potente sostegno emotivo, oltre che un’occasione di sollievo psicologico.

Il ruolo del mondo equestre

La crescita della terapia assistita con i cavalli pone nuove responsabilità al settore equestre. Non tutti i cavalli sono adatti a questo tipo di attività, così come non tutti i contesti possono improvvisarsi terapeutici. Servono formazione specifica, strutture adeguate, attenzione al benessere animale e collaborazione interdisciplinare tra professionisti della salute e operatori equestri.

Quando questi elementi sono presenti, il maneggio diventa uno spazio di cura, relazione e inclusione, capace di restituire al cavallo un ruolo sociale profondo e significativo.

Uno sguardo al futuro

La ricerca scientifica sottolinea la necessità di ulteriori studi, con campioni più ampi e metodologie sempre più rigorose. Tuttavia, le evidenze attuali indicano chiaramente che la terapia assistita con i cavalli non è una moda passeggera, ma una risorsa concreta nel panorama degli interventi assistiti con gli animali.

Per il mondo equestre, si tratta di un’opportunità straordinaria: contribuire al benessere delle persone, valorizzando al tempo stesso la relazione millenaria tra uomo e cavallo, in una prospettiva etica, sostenibile e profondamente umana.

Scientific references

Sebalj M., Lakhani A., Grindrod A., Stuckey R. Equine-assisted services for people living with dementia: a systematic review. Alzheimer’s Research & Therapy, 2024.

Yakimicki M.L. et al. Animal-assisted intervention and dementia: a systematic review. Clinical Nursing Research, 2019.

Batubara S.O. et al. Effects of animal-assisted interventions for people with dementia: a systematic review and meta-analysis. Geriatric Nursing, 2022.

Kendall E. et al. A systematic review of the efficacy of equine-assisted interventions on psychological outcomes. European Journal of Psychotherapy & Counselling, 2015.

© Riproduzione riservata.

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