
TEVIS CUP 2025: Ita Marzotto e Bam, un legame profondo lungo 100 miglia

Una cavalcata leggendaria, vissuta con il cuore. È così che Ita Emanuela Marzotto racconta la sua esperienza alla Tevis Cup 2025, una delle gare di endurance più dure e affascinanti al mondo. Dopo averla affrontata per la prima volta l’anno scorso per “capirla davvero”, quest’anno è tornata in sella con un obiettivo diverso: viverla, affrontarla, portarla a termine insieme al suo compagno di avventura, Bam. Il risultato? Un sorprendente 11° posto assoluto, frutto di coraggio, fatica, e soprattutto di un’intesa rara con il proprio cavallo.
“Alla partenza sapevo che potevo chiedergli qualcosa in più, e lui ha risposto con tutta la sua generosità.”
Queste le parole di Ita, raccolte appena dopo aver ripreso fiato dalla fatica delle mitiche 100 miglia attraverso i sentieri selvaggi della Sierra Nevada. Una gara che non è solo una sfida sportiva, ma un viaggio nell’anima, una lunga cavalcata dove ogni passo è una conquista.
Bam, il cavallo con cui Ita aveva già corso due 100 miglia in Florida, si è dimostrato un compagno instancabile. Insieme hanno affrontato i 3.000 metri del passo montano, raggiunto Cougar Rocks – la celebre cresta spazzata dal vento – in solitaria, staccando gli altri cavalli della scuderia Reynolds. Da Robinson Flat in poi, il percorso è diventato un viaggio interiore: lunghi tratti affrontati soli, immersi nel silenzio e nella natura aspra dei canyon californiani.

“Ho corso tutte le discese a piedi per alleggerire Bam; scendevamo veloci con il respiro corto e i piedi nella polvere.”
Un gesto atletico e mentale, simbolo di una determinazione feroce, ma sempre rispettosa del cavallo. La gestione delle forze, la lucidità, il legame tra amazzone e cavallo diventano elementi chiave in una gara come questa, dove non c’è spazio per l’improvvisazione.
Alla sosta di Forest Hill, Ita incontra la campionessa uscente Jay Mero e riparte con lei. “Allora non sto andando così piano”, si dice. Ed è lì che nasce un’ulteriore spinta. Negli ultimi 40 chilometri, Ita si ritrova di nuovo sola, superando a piedi persino Jay sull’ultima discesa tecnica verso il fiume. Poi l’avvertimento al check veterinario: “Vai piano, il tuo cavallo è un po’ bloccato di stomaco.” Una frase che segna la parte finale della gara. Ita rallenta, ascolta Bam, si fida ancora una volta. E il traguardo arriva, come una rivelazione.
“Quando Heather mi ha detto: ‘Guarda che potresti essere nei primi dieci’, ho pianto.”
Alla fine è undicesima, tra cavalieri ed amazzoni con decine di Tevis alle spalle. Ma ciò che conta di più, come racconta lei stessa, è quell’emozione condivisa con Bam, quell’armonia trovata miglio dopo miglio. La Tevis 2025 si chiude con una nota positiva anche per l’organizzazione, che quest’anno – dopo i problemi del 2024 – ha potenziato l’assistenza lungo il tracciato, con più personale e punti acqua.
“È stata una super Tevis!”
E in mezzo a tutto questo, una scena rimasta impressa nella memoria di Ita: Jeremy Reynolds, appena tagliato il traguardo con la moglie, che si china a togliere i ferri a Treasure per riferrarlo prima delle visite finali. Mentre lei, in quel momento, “non riusciva nemmeno a formulare un pensiero coerente”.
Chiude con un sorriso, Ita, e le braccia al cielo:
“Io e Bam, in un’intesa profonda. Avevo trovato il suo ritmo, avevo corso per lui, e lui per me.”
Un’avventura che resta nel cuore. Una Tevis da ricordare.
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