Trotto-Galoppo: 2 Novembre si ricorda l’Ippica italiana.

E’ vero, in questo giorno si ricordano i defunti ma perché la nostra Ippica é qualcosa di diverso? Certamente non per colpa di artieri, allevatori,allenatori,guidatori,fantini,maniscalchi,veterinari e quant’altri ruotano intorno a quel mondo ma per la totale inettitudine di quanti ne hanno retto le sorti negli ultimi quindici anni. Sembra quasi impossibile che iin un lasso di tempo tanto breve la nostra ippica sia passata da enorme fonte di guadagni per tanti a pesante fardello del quale liberarsi. Per convincersi di come sia accaduto tutto questo basta la semplice lettura di quanto avvenuto in questi anni Passata dall’U.Ni.I.R.E. all’ A.S.S.I. all’attuale Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. sballottata come un pupazzo da un Segretario ad un Commkissario fino ad un Ministro si é vista sfumare, come un gioco di prestigio ,una realtà che fatturava milioni di lire con la Tris del venerdi ed aveva avuto un promoter di nome Varenne. I protagonisti di questo sfascio? Sono purtroppo ben noti a tutti coloro che hanno amato questo sport e non occorre fare loro ulteriore pubblicità citandoli nuovamente. In tanti,seppur in misura diversa, hanno gozzovigliato alla ricca tavola dell’ippica lasciando a terra solo le ossa di quel grasso e grosso movimento sportivo che grazie proprio alle imprese in pista dell’immenso Varenne avrebbe potuto e dovuto ricevere ulteriori spinte verso l’alto. Invece incredibilmente proprio con l’uscita dalle piste di Varenne iniziò il declino Un rotolare verso il basso tra promesse ed incontri vuoti per giungere in queste ore alla notizia che il Ministro Catania, responsabile del Ministero che ha tra le mani le sorti dell’ippica italiana, ha disposto la realizzazione di un padiglione ex UNIRE-ex ASSI all’imminente Fieracavalli di Verona dal costo di 200 mila euro. Chiedersi le ragioni di una tale folle spesa é il minimo a fronte dell’ attesa di un’intervento economico che non arriva da mesi e agognato ome ossigeno da migliaia di famiglie ormai sul lastrico. A fronte di questa ennesima perla non rtesta che accendere una candela. La prece in questo caso é libera. (Bruno Delgado)