
Umberto Rispoli in corsa per le Rose

Sabato 3 maggio si disputerà la 151^ edizione del KENTUCKY DERBY, the Run for the Roses, la corsa più importante negli Stati Uniti
Il favorito è Journalism che in sella avrà il fantino italiano Umberto Rispoli con il quale ha siglato anche il Santa Anita Derby.
Rispoli a caccia del Derby americano
Per un fantino essere tra i partenti del Kentucky Derby è già un onore e Umberto Rispoli vi ha già partecipato in due occasioni ma con cavalli che non avevano prime chance. Sabato, invece, il jockey italiano sarà alle gabbie di partenza con il favorito della corsa, Journalism.
Le ore di fuso tra Italia e California sono molte ma lunedì mattina siamo riusciti a parlare con Umberto che, alzatosi da poco, stava uscendo di casa, a Monrovia – Los Angeles dove abita con la famiglia, per andare ad allenarsi correndo.
“Questo è l’unico momento libero che ho dopo una settimana semplicemente folle e da domani (martedì, n.d.r.) sarò di nuovo a Lousville per rifinire la preparazione al Kentucky Derby. Chiuderò i canali di comunicazione perché dovrò restare centrato sulla corsa di sabato. Sei l’unico giornalista italiano con il quale parlerò”.
Un’intervista in esclusiva, quindi, per un professionista che ha 36 anni e, dopo aver girato il mondo ippico (Italia, Francia, Giappone, Hong Kong come tappe principali), cinque anni fa è approdato in California dove non ha impiegato molto tempo per mettersi in evidenza.
Umberto Rispoli è un fantino che può essere definito camaleontico per la sua capacità di sapersi adattare a qualsiasi stile di corsa in qualsiasi ippodromo nel mondo. È un acuto osservatore, un atleta a tutto tondo, uno studioso delle performance dei cavalli che è chiamato a interpretare ma anche dei rivali che dovrà affrontare, sia quelli a quattro sia quelli a due gambe.
È stato sempre così, fin da quando era bambino. Nato nelle Marche ma cresciuto nel quartiere di Scampia a Napoli, con lui non si deve dare niente per scontato. Da un napoletano ti aspetteresti mai che fosse di fede calcistica viola, essendo un tifoso della Fiorentina?
Ma torniamo all’argomento principale di questa intervista: come sta vivendo Umberto Rispoli l’avvicinamento alla Run For The Roses di sabato.
“Penso di affrontare questo momento nel pieno della mia maturità umana e atletica. Sono felice che sia capitato adesso perché ho la consapevolezza necessaria per poter vivere ogni singolo momento, qualunque sia poi l’esito della corsa. È sicuramente più stressata mia moglie Kimberley che non vede l’ora che arrivi domenica, mentre i miei due ‘ragazzi’ Hayden e Aramis sono prontissimi per tifare il loro papà dalla tribuna”.
Umberto Rispoli è uno dei fantini che monta nel circuito californiano del quale i due ippodromi principali sono Santa Anita e Del Mar. Il Kentucky Derby si disputa sulla costa est dove il cavallo è arrivato il 23 aprile. Per il lavoro di rifinitura di sabato mattina, il cosiddetto breeze, è il fantino e non il work rider a montarlo.
Per questo Umberto Rispoli ha raggiunto l’ippodromo di Churchill Downs per far galoppare Journalism. L’allenatore Michael McCarthy ha però deciso di spostare il lavoro alla domenica mattina. Umberto, allora, è ripartito immediatamente per tornare in California ma ad Atlanta il suo volo è stato cancellato. Quindi decide di tornare a Lousville dove avrebbe potuto assistere alla cerimonia per l’estrazione dei numeri di partenza del Kentucky Derby e, a questo punto, per montare Journalism la domenica mattina.
Tutto questo per un lavoro sui 1.000 metri percorsi in poco più di un minuto. Fatto questo, via di nuovo in aeroporto per tornare a casa e montare la domenica pomeriggio a Santa Anita.
“Sono stati giorni un po’ folli, in 48 ore ho fatto letteralmente il giro dell’America! Dopo la cerimonia dell’estrazione sono tornato a casa via Texas. Una volta a casa, domenica, le corse all’ippodromo e poi sarei dovuto ripartire subito. Mi sono imposto di fare una sosta per dormire una notte a casa e ripartire lunedì.
Poi, per fortuna, uno dei proprietari (quello che detiene la quota di maggioranza del cavallo, n.d.r.) ha parlato con i soci e ha noleggiato un jet privato che martedì sera porterà me e la mia famiglia con un volo diretto a Louisville.
Vogliono che il loro fantino arrivi senza stress all’ippodromo! Ho visto che le previsioni del meteo danno tempesta di pioggia nell’orario del nostro atterraggio: Rispoli sarà il fulmine che illuminerà Churchill Down … speriamo!”

Dopo aver descritto come può essere caotica la vita di un fantino del livello di Umberto Rispoli, parliamo un po’ del protagonista equino di questa vicenda. Journalism (Curlin x Mopotism – Uncle Mo) è un magnifico baio che fino a oggi ha disputato 5 corse. Dopo il terzo posto al debutto, ha infilato 4 vittorie consecutive alzando sempre di più l’asticella.
“Con l’esperienza maturata in 20 anni di carriera avevo capito già prima del debutto che questo era il puledro sul quale poter puntare nel 2025. È sempre stato un cavallo educato, rilassato, che va in pista senza esser accompagnato dal pony. Debuttò il 27 ottobre a Santa Anita perché ritenemmo che fosse pronto per correre subito sul tracciato con due curve.
Fu una corsa per fargli giusto capire quale sarebbe stato il suo mestiere. Giunse terzo e dopo il traguardo lo feci allungare ulteriormente. Cavallo non velocissimo ma con una grande progressione.
Dalla volta successiva non ha conosciuto più sconfitta, fino al successo nel Santa Anita Derby del 5 aprile”.
Journalism è stato sempre interpretato da Umberto Rispoli, con l’eccezione della corsa nella quale colse la prima affermazione.
“Allenatore e proprietario mi dissero che il cavallo non avrebbe corso e che ero libero di cercarmi un altro impegno, cosa che Matt Nakatani, il mio agente, provvide a fare. Dopo poco il team di Journalism mi chiamò per dirmi che avevano cambiato i piani e il cavallo avrebbe corso. Purtroppo non riuscii a liberarmi dall’impegno preso e fu Ricardo Gonzalez a prendere il mio posto.
Dietro le gabbie, prima del via, gli dissi <<Ricky, fatti fare delle belle foto perché oggi vincerai ma poi questo cavallo lo rivedrai solo da lontano>> … giusto per mettere i puntini sulle i!”
E così è stato. Le successive corse di Journalism sono state tutte vincenti e con Umberto in sella, come garantito da Aron Wellman, il proprietario di maggioranza di una partnership che comprende anche l’allevatore Robert La Penta e la Bridlewood Farm (allevamento con base in Florida). Ma non è tutto, perché poco prima della disputa del Santa Anita Derby è arrivato un altro partner molto, molto importante, come conferma Umberto.
“In effetti è vero, la trattativa so che è stata molto laboriosa ma alla fine l’accordo è stato trovato. Il nuovo partner, che curerà poi la carriera stalloniera di Journalism, è il gruppo Coolmore. Non conosco la cifra ma sono sicuro che sarà a sei zeri”.
Umberto è anche un attore. No, non per modo di dire, ma perché è stato coinvolto da Netflix nella serie che sta girando da pochi giorni sulla piattaforma: Race for the Crown – I re delle corse dei cavalli.
C’è da dire che il sottotitolo in italiano è quanto meno inappropriato perché la corona alla quale fa riferimento la serie è la Triple Crown, ovvero il trittico di corse che si apre con il Kentucky Derby, prosegue con le Preakness Stakes e si chiude con le Belmont Stakes.
Tre corse in tre ippodromi differenti su tre distanze differenti in cinque settimane: solo i Campioni riescono a conquistare la corona, solo 11 cavalli ci sono riusciti dal 1919. Umberto fa parte del cast assieme a Lanfranco Dettori e Antonio Fresu, altri due italiani che fanno parte della colonia dei fantini residenti in California.
“Senza dubbio è stata un’esperienza interessante. Mi dispiace un po’ perché il progetto iniziale prevedeva che venissero raccontate le nostre vite, partendo proprio dalle origini. Infatti ero riuscito a farmi mandare anche i video di quando frequentavo il Corso Allievi Fantini a San Rossore e quelli delle mie prime vittorie. Invece, l’impostazione finale è stata diversa, con l’occhio puntato alla disputa del Kentucky Derby. I primi due episodi li ho trovati un po’ lenti ma vale la pena comunque di guardarla anche perché ci sono io!”
E chissà che la serie Netflix non accompagni Umberto nel suo magnifico viaggio verso la Corona!
Enrico Querci
Foto Danielle Ricci
Qui puoi vedere il trailer di Race for the Crown trasmesso da Netflix
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