Un vero macello!

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Il consumo di carne è oggi uno delle tantissime tematiche che vede da più parti coinvolti , osteggiatori e favorevoli,  di un sistema che interessa attività economiche e politiche, fino a toccare questioni molto meno pragmatiche come, la morale,  i principi civili ecc.. Volendo fare un po’ di chiarezza senza inciampare in concezioni  pregiudiziali e preconcette , ci limiteremo a far parlare i numeri (demandando ad essi la responsabilità della complicata tematica). Ogni anno in Italia vengono macellati circa 201.646  cavalli, la maggior parte dei quali viene importata da paesi dell’est Europa e dalla Spagna. L’Italia
importa l’84% dei cavalli movimentati nella UE e questo la rende il Paese con il più alto consumo di carni equine. In particolare la Puglia consuma il 32% del totale nazionale, la Lombardia il 14, 3%, il Piemonte il 10, 8%, l’Emilia Romagna il 9,2%, il Veneto il 7,6%, il Lazio il 5,5% . C’è  da dire che oltre alle interessantissime peculiarità nutrizionali, il consumo di carne di cavallo è fortemente influenzato da fattori prettamente culturali. Negli USA è stato reintrodotto al Senato un progetto di legge per vietare la macellazione del cavallo. Il disegno di legge ha visto come promotori la senatrice Mary Landrieu e la senatrice Lindsey Graham ,le quali hanno allungo sostenuto la causa ,con l’appoggio di  14 colleghi e di varie associazioni animaliste come l’Animal Welfare Institute. Ha detto la senatrice Laudriel : “Come appassionata di cavalli, questa pratica è terribile, e cosa più importante, la maggioranza degli americani si oppongono questa barbara pratica . Alleviamo e addestriamo cavalli ,e li portiamo a fidarsi di noi,e meritano di essere trattati con compassione umana. Ho intenzione di lavorare con la senatrice Lindsey Graham, e gli altri miei colleghi per ottenere questa legge ,per  porre fine al massacro dei nostri cavalli “ .  Per dovere di cronaca c’è da dire che gli Stati Uniti non sono nuovi a tali procedure legislative; ricordiamo che già il 20 settembre 2005 il Senato americano votò  (68 a 29) un emendamento che non consentiva  più il trasferimento di fondi federali a sostegno delle attività di macellazione degli equini , varando una misura che vietava l’esportazione di cavalli americani ai fini della loro macellazione all’estero. “E’ giunto il momento- disse  il senatore e veterinario americano John Ensign- autore dell’emendamento- che si ponga fine alla pratica della macellazione degli equini. I cavalli hanno ricoperto un ruolo importante nella storia dell’America, in particolare nel West e meritano di essere protetti “  . Diciamo che in questo caso però . L’emendamento approvato dal Senato è legato all’approvazione di una legge finanziaria annuale e pertanto la sospensione di fondi alle macellazioni equine avrebbe comunque avuto  la durata di un anno. Quindi all’epoca ,l’auspicio delle associazioni animaliste statunitensi, era  che il taglio ai fondi diventasse permanente. Ciò nonostante, fino al 2006, in tutto il territorio federale, esistevano tre mattatoi autorizzati ad abbattere cavalli: la carne che ne veniva ricavata era utilizzata quasi esclusivamente per esportazione o per la produzione di mangimi. Seguì successivamente un  periodo di entusiasmo a seguito della decisione della Corte Suprema statunitense, di  chiudere tre macelli sin ad allora legali, ma come il più delle volte accade..fatta la legge trovato l’inganno ,infatti adesso , i cavalli  non venivano più macellati in territorio statunitense, ma esportati in territori quali il Messico o il Canada, e una volta giunti a tali destinazioni, macellati. Insomma anche i nostri vicini d’oltre oceano sembrano avere qualche difficoltà in merito ad una questione molto spinosa, e sulla quale ruotano tantissime visioni e ideologie ,che se attentamente analizzate ,sembrano aver ciascuna un fondo di ragion d’essere . Stavolta però ci si vuole schierare ,non a favore delle ideologie animaliste (le cui istanze  incontrano tal volta grosse impossibilità attuative) e neanche dalla parte di coloro che economicamente ( volenti o dolenti si  fanno avanti con manovre imprenditoriali il più delle vote eccessivamente mirabolanti), ci schieriamo dalla parte di coloro che ci “sopportano “ da tempi immemori, utilizzati come mezzo di locomozione, mezzo agricolo, mezzo bellico, compagno di svago ,  e di competizioni agonistiche ; i cavalli ,  che grazie alla loro sostanziale “accondiscendenza” infatti ,sono stai i coprotagonisti del processo evolutivo umano. Sia i cavalli da macello ma anche quelli da destinazione agonistica ,ad esempio, sono fin troppe  volte vittime di vere e proprie torture,che trovano giustificazione solo ,nell’immensa stoltezza  umana. Si crede solamente che il rispetto per un animale ,che è il condensato di sensibilità ,intelligenza, eleganza  e magia ,sia una delle chiavi più importanti per il reale raggiungimento, di quella piena comprensione,che solo pochi hanno.  L’aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo!! (proverbio arabo )
Edgar Palermo

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