Vanessa, apprendista maniscalco

fonte cooperazione.ch – Vanessa Schuler è una delle due apprendiste maniscalco in Svizzera, l’unica ticinese. Il suo mondo preferito è quello equestre, anche durante il tempo libero.
Cooperazione: Lei è al secondo anno di apprendistato per diventare maniscalco, da dove è scaturita una scelta così singolare per una ragazza?
Vanessa Schuler: Dall’età di 2 anni mi arrampicavo letteralmente sui pony, a 7 anni ho imparato a cavalcare e a 10 anni ho conseguito il primo brevetto di cavaliere. L’anno seguente ho iniziato a gareggiare nelle piccole competizioni di salto a ostacoli con il mio primo cavallo Siddharta: amo davvero i cavalli, non crede?
Ciò non toglie che la professione da lei scelta non è ancora coniugata
al femminile!
È vero, in Svizzera vi sono soltanto sedici apprendisti maniscalco, di cui quattordici sono ragazzi e solo due ragazze: io sono una delle due e sono l’unica ticinese, ma questo non mi ha assolutamente dissuaso dall’intraprendere questa strada.Ha dunque sempre sognato di fare «il calzolaio dei cavalli»?
Quando si è trattato di scegliere quale strada professionale percorrere, avevo inizialmente pensato senza grandi entusiasmi di intraprendere l’apprendistato per diventare giardiniere, ma un’insegnante di equitazione che mi vedeva tanto appassionata e assidua nel mondo equestre mi ha fatto riflettere sull’eventualità di orientarmi verso la professione di maniscalco. Sono andata a vedere come lavora un maniscalco e mi sono informata sulla possibilità di seguire una formazione che ho scoperto essere della durata di quattro anni; lì ho capito che era davvero quello che volevo fare.Qual è, in concreto su di un cavallo, l’intervento del maniscalco?
Il nostro compito è quello di tagliare e limare periodicamente gli zoccoli dei cavalli, paragonabili alle nostre unghie, perché crescono e da soli non si consumano a sufficienza, come accadrebbe ai cavalli che vivono in stato brado. Poi, applichiamo quasi sempre i ferri di cavallo per proteggere la pianta del piede dell’animale dal terreno sterrato e dai sassi che calpesta.A colpo d’occhio, si deduce che non è una professione fisicamente molto leggera e lei ha soltanto sedici anni. Come riesce a coniugare passione equestre e apprendistato?
Si tratta di un lavoro impegnativo e fisicamente piuttosto pesante, è vero, ma non mi sono lasciata scoraggiare nemmeno all’inizio, quando era davvero dura e la sera ero stanchissima. Col tempo ci si costruisce la muscolatura giusta e si impara ad assumere le necessarie posizioni affinché la schiena riesca a sopportare il peso delle gambe del cavallo senza sentire troppi dolori muscolari.È nel secondo anno di apprendistato; presso quale scuola le viene impartito l’insegnamento teorico?
I primi due anni frequento un giorno alla settimana la scuola per metal costruttori presso il centro SPAI di Bellinzona. Il terzo e quarto anno andrò a Burgdorf, nel canton Berna, dove si trova una delle migliori scuole svizzere per la formazione specifica di maniscalco.
Da quale maniscalco è impiegata come allieva per la parte pratica?
Il mio maestro è il maniscalco Christian Mettler di Lostallo e siccome abito a Vira Gambarogno, durante la settimana sono ospite da una signora che mi ha affittato una camera vicino al posto di lavoro. Tutte le mattine mi reco quindi a lavorare in bicicletta: un po’ di moto già alle sei e mezzo del mattino non fa male!Come si svolge la vostra giornata tipo di lavoro?
Alle sette del mattino siamo già in officina per preparare il programma della giornata e controllare che tutto il materiale necessario sia caricato sul furgoncino che ci porterà nelle varie scuderie, dove ferriamo i cavalli fino all’ora di pranzo. Alle tredici iprendiamo il nostro lavoro itinerante da un posto all’altro fino alle diciassette. Quando ritorniamo in sede, riordiniamo e finalmente chiudiamo bottega.Da quanto racconta, il suo mestiere richiede tanta disciplina e sacrificio. Le rimane del tempo libero?
Da quando sono ragazzina, nel mio tempo libero vado alla Scuderia Isola Martella di Quartino per aiutare nei lavori di palafreniere e le assicuro che non passerei il mio tempo libero in nessun altro modo. Lì, il sabato e la domenica, ho alcune amiche che condividono la mia stessa passione e montiamo anche i cavalli quando abbiamo terminato i lavori di scuderia.Siddharta, il suo primo cavallo, lo cavalca ancora?
Siddharta è ormai un vecchietto e non viene più montato: ha concluso la sua carriera di competizioni nel salto a ostacoli, dove si è sempre distinto e mi ha dato grandi soddisfazioni. Da cavallo esperto mi ha insegnato a muovere i primi passi nei percorsi di salto e ora si gode la meritata pensione in un grande pascolo.Lei è così giovane e già così determinata. Vede il suo futuro legato a 360 gradi al mondo equestre?
Ancora non so rispondere con certezza, è troppo presto per ipotecare un futuro, ma immagino di diplomarmi e di praticare la mascalcia. Certo, vorrei integrare il mio lavoro con il mio hobby e avere una stalla tutta mia, nella quale accudire e cavalcare i miei cavalli.
Dicono che si destreggiava molto bene anche nelle competizioni. Riprenderà a gareggiare?
Ora non ho un cavallo con cui poter andare in gara, ma nei miei desideri c’è anche quello di riprendere le competizioni con un destriero tutto mio.Testo a cura di Maria Grazia Buletti