Veterinaria: arriva il bel tempo. Attenti alle zecche

Ora che è prossima la bella stagione cresce la voglia di quelle belle, sane e rilassanti passeggiate nelle campagne e nei boschi con il nostro amico equino.
Ma, onde evitare spiacevoli ripercussioni sulla salute del nostro amico (e anche della nostra, se è prevista una parte di tragitto a piedi), c’è una cosa da sapere, particolarmente insidiosa e potenzialmente letale: la zecca.
Le zecche infatti si presentano come animaletti apparentemente innocui ma in realtà sono un pericolo reale ed insidioso.
Possono essere infatti ricettacoli di pericolose patologie, distribuite in tutto il mondo, “serbatoi“ di malattie.
La zecca aspetta pazientemente su un ramo, o uno stelo d’erba che passi la vittima, il suo “ospite“, a volte anche per lunghissimo tempo (intere stagioni, è infatti longeva).
Una volta trovato l’ospite, essa si incunea con la testa nella pelle della vittima ed inizia ad assorbirne il sangue, fino a che non si gonfia e, sazia si stacca dall’ospite oppure quest’ultimo se ne accorge e la rimuove.
Il suo morso non causa dolore e generalmente passa inosservato, ma nei casi meno gravi causa dermatiti, infiammazioni, dolori e arrossamenti locali.
Ma forse non tutti sanno che la zecca, al pari della zanzara (per la patologia della malaria o della filaria che colpisce i cani), può essere veicolo di patologie, i cui agenti patogeni sono localizzati nell’intestino della zecca.
La zecca infetta al momento del morso, proprio come la zanzara assorbe il sangue e rilascia le tossine, che entrano in circolo nell’organismo dell’ospite.
Non tutte le zecche sono infette e nei casi meno gravi l’ospite se la cava con un eritema nella zona interessata, ma una singola zecca può essere vettore di 60 diverse patologie.
Tra queste quella che ha ricevuto la maggiore attenzione è la malattia di Lyme, localizzata negli Stati Uniti nel 1975 e che si è diffusa in pochi anni in America, è una malattia DEBILITANTE, ovvero induce stanchezza, fiacchezza e che può essere scambiata per una semplice influenza.
Il trattamento per affrontarla è lungo e costoso, e non sempre il risultato è l’eliminazione completa della malattia.
E’ consigliabile pertanto fare molta attenzione quando si esce in passeggiata, evitate l’erba alta ma cercate di rimanere su sentieri battuti, evitate di passare nelle aree dove pascolano (o hanno pascolato di recente) greggi di pecore (qui la presenza di zecche è sempre molto forte), mettete delle protezioni sulle gambe del vostro cavallo (stinchiere o meglio ancora fasce da lavoro) che lo proteggano anche da eventuale sterpaglia, controllate sempre quando rientrate le sue gambe, anche tastando, che non presenti corpi estranei o più generalmente graffi e rigonfiamenti.
Se notate che delle zecche sono riuscite ad attaccarsi cercate di rimuoverle subito (con una pinzetta, anche perchè c’è il rischio in caso che si tratti di una femmina che nidifichi) ed eliminatele, consultate il veterinario di fiducia.