Voce al C.R. Piemonte

Pres.te Aurelio Riera- Cosa farà se verrà riconfermato a capo della sua regione?“E’ mia intenzione, nel caso di conferma del mandato, proseguire la strada che fino ad oggi ho percorso, focalizzando la mia attenzione sulle “giovani leve“ e sulla qualificazione professionale della categoria degli istruttori.
Obiettivo primario sarà quello di dare sostegno a tutte quelle discipline minori che non riescono a sostenersi da sole e che molto spesso sono state fonte di grosse soddisfazioni sportive e di risultati importanti.
Essere vicini il più possibile al settore pony, mondo che costituisce la linfa vitale dell’equitazione del futuro, sarà una mia prerogativa. In Piemonte, grazie all’attenzione che il mio Comitato ha avuto nei confronti del settore stesso, i frutti non si sono fatti attendere. Il quadriennio che sta per concludersi racconta di risultati confortanti che obbligano i futuri amministratori, a seguire questa scia.
Mi riferisco alla crescita esponenziale dei tesserati nella regione Piemonte, dei cavalli iscritti alla Fise e del numero impressionante di binomi partenti in gare e manifestazioni ufficiali; un dato per tutti: i 36.495 cavalli e pony in gare regionali e nazionali nel salto ostacoli, sono stata la prova lampante della vivacità sportiva che vive il territorio, frutto del giusto indirizzo posto negli anni dal Comitato Regionale Piemonte.
Quando mi viene chiesto, “cosa va e cosa non va nell’attuale Fise“, ho la netta sensazione che antichi rancori, rivalità latenti e delusioni, tendano a sminuire e a nascondere quanto di buono fatto fin qui. La critica è sempre fonte di miglioramenti e di stimoli, ma quando essa viene istituzionalizzata e indirizzata all’annientamento dell’antagonista, diventa deleteria ed antisportiva.
E’ mia personale opinione che un governo debba essere valutato alla lunga, alla fine del mandato. Le positività e le negatività della sua attività consentiranno agli elettori di valutare se confermarlo o mandarlo a casa. Gli ostruzionismi e le opposizioni preconcette, le volute inerzie e le mancanze di collaborazione durante un qualsiasi mandato, sono deleterie e da respingere.
Purtroppo il decadimento del sistema politico Italia, sta pervadendo anche gli ambiti sportivi e ciò non apre certo lusinghieri scenari per il futuro“.