A Cerveteri, la Cere etrusca, ospita la 1° tappa del Campionato Interregionale di Endurance Lazio – Umbria – Abruzzo 2011
Al Centro Ippico Equiconfort di Cerveteri una buona giornata di Endurance. Qui il paesaggio etrusco è evidente e dona a queste terre una suggestione anche maggiore. In questa striscia di terra vicina al mare, a nord di Roma, i sentieri si snodano tra le alte pareti di tufo e si aprono accompagnati dagli ingressi delle tombe semicoperti dalla scarna e spoglia vegetazione invernale anche se qualche sintomo di primavera, che già si intravede, ci annuncia la stagione che sta per arrivare e li inonderà di verde.
Qui è terra di cavalli, la maremma è alle porte e mi ricordo in una tomba della vicina Tarquinia, la più elegante, il disegno bellissimo della una partenza di una gara equestre che mi aveva tenuto a lungo ad ammirarlo.
Un ottantina di binomi al via nelle quattro gare in programma e nella CEN B di 81 km, tre tornate da 27, vittoria del campano Luciano Bifulco su Royal Bar, media 16,29 km/ora, sulla yr viterbese Chiara Berni che montava Girardengo, mentre la terza piazza andava a Paola Guadagni su Chico Megif.
La “best condition” era assegnata dall’equipe veterinaria al sauro Winddrinker del yr Abd-Errahmann Khila classificatosi al quinto posto.
Nella categoria CEN A di 53,4 km, due tornate da 27 km, successo dell’amazzone laziale Velia Bernardini su Hidalgo, punti 12,333, mentre al secondo e terzo posto si piazzavano il romano Andrea Toti su Hab Ban Kalifa e l’autoctono Giuseppe Furnari su Talik Kerrihe.
La “best condition” era assegnata al baio Ranny di Sabrina Campisi, quarta arrivata.
Nelle 26 km per debuttanti agonisti e non agonisti successo rispettivo di Pompilio Gubinelli su Amdal nella prima e Giampaolo Palano su Shirvan nella seconda.
Le condizioni meteorologiche non erano delle migliori, la brutta stagione sta ancora imperversando, ma tanto coraggio e tanto entusiasmo tra i concorrenti e la buona lena degli organizzatori hanno confermato un’altra importante tappa per l’endurance interregionale, la “mamma…” della grande che è ancora tutta in mano della nostra Federazione.
Mauro Beta