
A gennaio in scena il I Trofeo SportEndurance

Il giornale on line Sport Endurance, nostro partner, intitola così il prossimo ed omonimo evento equestre di endurance: “Una speranza per Laura“.“Laura ha bisogno di tutti noi; noi che percorriamo migliaia di chilometri, che affrontiamo ogni tipo di avversità, che non temiamo freddo, ghiaccio, sole cocente, pioggia ecc., ebbene proprio noi questa volta non possiamo tirarci indietro; ancora una volta siamo chiamati a correre e questa volta per “la vita“.
Mai come in questa in occasione SportEndurance è lieto di affiancare un evento con un così alto valore etico e morale.
In una fase in cui in Italia, i politici delle varie fazioni non fanno altro che parlare di “questione etica e morale“, c’è qualcuno che, attraverso lo sport, nella fattispecie l’endurance, vuole sostenere una causa davvero importante.
E’ il caso dell’A.S.D. “I CAVALIERI dell’ANTERA“ che con orgoglio organizza il I Trofeo SportEndurance – “Una speranza per Laura“, gara di endurance che si terrà il 18 gennaio 2009 in Abruzzo, a Vittorito, (L’Aquila), presso le omonime strutture dell’ A.S.D. citata, capitanata da Adriano Marrama.
In occasione della gara il C.O. devolverà l’ INTERO RICAVATO in favore della causa sposata con forza e determinazione“.Tutti insieme per Laura: ma chi è Laura e “mamma coraggio“? L. GiannangeliLettera di Marisa Di Bartolomeo- Dieci anni fa io e mia figlia, che allora aveva due anni, siamo state fra la vita e la morte a causa di un avvelenamento da Amannite falloide. La bambina uscì da questa situazione profondamente cerebrolesa: non vedeva, non parlava, non camminava, non stava seduta, non reggeva il capo, non muoveva le mani. La diagnosi fu: tetraparesi ipotonico-distonica. Era in “coma vigile”.In questi dieci anni ho lottato contro tutto e tutti! Attualmente mia figlia ha recuperato la vista e tutte le funzioni intellettive: in pratica capisce perfettamente tutto e ragiona benissimo. Lei sta però dentro ad un corpo immobile che non risponde ai suoi comandi e questo le provoca tanta frustrazione e disagio.
Vorrei darle una possibilità ed una speranza di miglioramento portandola in un centro dove si effettua “l’ossigeno terapia” insieme a cicli di terapia fisica intensiva personalizzata. Tale tecnica è all’avanguardia ed è molto efficace soprattutto con i cerebrolesi dando loro una speranza. È però anche una terapia molto costosa, ecco perché spero che insieme riusciremo a far tornare il sorriso ad una bambina di dodici anni, che da dieci vive nella tristezza -.Di Bartolomeo Marisa
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