
Al Festival Terre Toscane 2025 lezioni di sport, motivazione e resilienza

All’Arezzo Equestrian Centre, alla presenza in premiazione del presidente federale Marco Di Paola e della direttrice delle discipline non olimpiche FISE Andrea White, è calato il sipario sulla gara di endurance di Arezzo inserita nel Festival Terre Toscane 2025.
Organizzato dal Generali Team, l’evento di Arezzo ha fatto il suo ritorno nel panorama dell’endurance dopo un anno di pausa ma con la solita eccellente organizzazione.
Nonostante l’Arezzo Equestrian Centre non abbia registrato il consueto afflusso di cavalli, complice la data in pieno inverno, lo spettacolo non è mancato. Il freddo pungente non ha smorzato l’entusiasmo del pubblico, che ha sostenuto con calore i binomi in gara, soprattutto nelle due lunghe prove di un giorno, concluse con emozionanti volate.
Nella CEI3* di 160 km, ad esempio, sono partiti due binomi: la toscana Chiara Salvadori su Rk Shadow e l’abruzzese Jacopo Di Matteo con Zaira del Ma. Una gara estrema, iniziata e terminata al buio, perfetta sintesi dell’essenza dell’endurance.
Jacopo Di Matteo ha commentato subito dopo la competizione: “È stata lunga, dura e al tempo stesso entusiasmante. Io e Chiara ci siamo supportati a vicenda, soprattutto per mantenere alto il morale dei nostri cavalli, entrambi straordinari. Siamo partiti con il gelo e temperature sotto lo zero e siamo arrivati sotto la pioggia e il nevischio. Alla fine ci siamo guardati e, senza bisogno di molte parole, abbiamo lanciato la volata finale. Zaira mi ha impressionato: sapevo di poter contare su di lei e mi sono affidato completamente. Complimenti anche a Chiara per la sua forza e il suo sorriso costante“.
Chiara Salvadori ha aggiunto: “Sono felicissima del risultato, ma ci tengo a sottolineare che senza un’assistenza preparata e appassionata, questi traguardi resterebbero solo sogni. Serena Sereni e Giuseppe Ducci mi hanno affidato il loro cavallo, e ho cercato di ripagarli con questo piazzamento dal sapore di vittoria. Un grazie speciale anche a Serena Cestelli per il suo supporto fondamentale. Per quanto riguarda la gara, è stata dura, infinita, ma al tempo stesso sicura e piacevole. Alla fine ho chiesto a Jacopo: ‘Che facciamo?’ e la sua risposta è stata scontata! Entrambi ridendo abbiamo guardato le nostre lampade frontali e siamo partiti. Un solo epilogo era possibile: la volata. Sapevo che un egiziano non poteva competere con un Dormane, ma abbiamo lottato fino all’ultimo. Bravo Jacopo e grazie a tutti per avermi permesso di vivere questa esperienza”.
Anche la CEI2* ha regalato un finale mozzafiato, con la vittoria di Salvatore Mulas su Aristanis, seguito a un secondo di distanza da Domenico Terzini con Bacchis, mentre il bronzo è andato a Soraya Susco con Hauff Gyo.
In realtà, la volata è stata vinta da Bandito Nek con Yari Perrotti, motivo per cui abbiamo chiesto a quest’ultimo un commento. Perrotti, esperto di sport e mental coaching, ha dichiarato: “Mi sono divertito tantissimo, e questo è fondamentale nello sport. Meno piacevole, invece, è stato apprendere il verdetto finale dei veterinari. Pur rispettando il loro insindacabile giudizio, credo che questa volta siano stati eccessivamente severi nel valutare Bandito.
È vero, hanno eliminato un cavallo non perfetto: ha avuto forse un’incertezza nel trotto, eseguito con grande spinta e un metabolismo eccellente. Ha pagato quell’attimo di esitazione, ma fa parte dell’endurance. La cosa più importante è che oggi Bandito sta bene, è vispo e in gran forma“.
La fredda giornata è proseguita con la CEIYJ2*, dominata da Giorgia Paganini con Toranda de Llanes, seguita da Mia Bazzo con Gallico dal More e da Anna Ginetto con Katim di Pegaso. Le due CEI1* hanno visto trionfare Fabrizio Pintore con Campadi Tue AA, mentre nella categoria young riders Marica Anna Marras ha tagliato per prima il traguardo con Caos del Ma, affiancata da Paolo Trifici su Giove.
Il day 2 ad Arezzo ha rifilato agli appassionati un’incredibile lectio magistralis di sport assolutamente da raccontare.
Una delle più dure categorie nella disciplina dell’endurance è senza dubbio la CEI3* 90 o 100 + 100 km in due giorni. Per affrontare questa speciale prova sono necessari innanzitutto cavalli adatti e poi una formazione e preparazione fisica del binomio perfetta.
Nulla è lasciato al caso dal training del cavallo a quello del cavaliere e dall’alimentazione e integrazione laddove necessaria.
A ricordarci tutto ciò sono stati due atleti fenomenali che non solo hanno chiuso brillantemente i loro 186 km. ma si sono lanciati in un’avvincente volata finale che ha lasciato tutti col fiato sospeso.
Fin qui nulla di speciale se non per l’anagrafe perché pensate un po’ che uno dei binomi protagonisti del rush finale era Antonio Vaccarecci che di anni ne ha 77 anche se siamo convinti che ci sia stato un errore di trascrizione della data di nascita sulla carta d’identità perché davvero metterebbe in riga tanti 20enni!!
Scherzi a parte, standing ovation per il cavaliere toscano che ha ricordato a tutti che cuore e passione, supportati da un buon fisico possono sempre fare la differenza.
Dall’altra parte, l’amazzone che ha vinto, la veterana Alessandra Brunelli dell’Asd Montefiore che di resistenza e resilienza ha fatto nella vita, è proprio il caso di dirlo, i suoi cavalli di battaglia. Una laurea in Scienze Politiche, un marchio da imprenditrice agricola, moltissimi piazzamenti in gare Iroman femminili di triathlon e migliaia e migliaia di km. macinati in sella.
Ieri ad Arezzo, questi due soggetti, hanno ricordato al mondo dell’endurance che questa disciplina non è solo una questione di fisico, ma di mente e determinazione.
Gli sport di resistenza richiedono capacità aerobiche, forza mentale e disciplina.
A 77 anni, un atleta deve affidarsi a un allenamento calibrato, con sessioni mirate per preservare muscoli e articolazioni, ma senza rinunciare all’intensità.
La mente libera poi diventa il vero motore: superare la fatica, gestire lo sforzo e mantenere la motivazione sono fondamentali.
La resilienza conta più dell’età, perché la passione e la volontà possono spingersi oltre i limiti anagrafici, dimostrando che la resistenza è, prima di tutto, una sfida con se stessi.
I complimenti vivissimi vanno a tutti i finishers ovviamente sia della CEI3 2 days che della cugina CEI2* 2 days.
Plauso a Moreno Polverini con Rudy by Hermes e a Massimiliano Montomoli con Mashallah rispettivamente 3° e 4° posto nella 3* e congratulazioni per la sua vittoria nella 2* a Nicholas Scola con Ciliegio della Bosana seguito da Costanza Maria Drisaldi Sette con Ringhio.
Per gli eliminati, solito premio “passione” ricordando loro che in questo sport, già iscriversi ad una gara significa aver vinto la prima battaglia.



Foto by Sport Endurance/Ludovico Ciotola
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