
Andrea Cazzin pronto per i Campionati Italiani di Completo di Attacchi: “Una disciplina che è uno stile di vita”

I Campionati Italiani di Completo di Attacchi, inizialmente previsti ai Pratoni del Vivaro, si terranno alle Scuderie San Giorgio di Verolanuova (Brescia) nel weekend del 17-19 ottobre. Tra i protagonisti di questa importante manifestazione c’è il driver Andrea Cazzin. In un’intervista rilasciata a Horseshowjumping.tv, Andrea ha raccontato la sua preparazione, il suo approccio allo sport e la passione che lo lega al mondo degli attacchi, una disciplina che definisce “uno stile di vita”.
Una stagione di preparazione e crescita
Per Andrea Cazzin, l’appuntamento con i Campionati Italiani rappresenta il culmine di un anno di impegno e lavoro. “È da inizio stagione che ci stiamo preparando – racconta – abbiamo partecipato a diversi concorsi come il completo a Verolanuova, la combinata del Campionato Italiano, la Coppa delle Regioni e il Campionato Regionale Veneto a Padova, dove abbiamo curato anche la parte del derby. A casa, invece, abbiamo lavorato soprattutto sulla maratona e sul dressage. Speriamo che si vedano i risultati”.
Nel completo di attacchi, come nella disciplina olimpica del completo a sella, le prove sono tre: dressage, maratona e coni. Ognuna di esse richiede abilità differenti, ma il principio comune è la collaborazione tra cavallo e driver, la precisione tecnica e la capacità di gestire la tensione. Il lavoro quotidiano, la costanza e la sensibilità verso i cavalli sono alla base dei risultati, e Andrea Cazzin ce lo conferma: “Il nostro sport non si improvvisa, ogni dettaglio conta. Il cavallo deve arrivare preparato mentalmente e fisicamente, e anche il driver deve essere pronto a mantenere calma e concentrazione in ogni momento”.

“La maratona è la prova più spettacolare e impegnativa”
Tra le tre prove del completo, Cazzin non ha dubbi su quale lo entusiasmi di più: “La maratona è sicuramente quella che mi appassiona maggiormente. È spettacolare da vedere e molto impegnativa da affrontare. Richiede preparazione, tecnica e sintonia con il cavallo. È una sfida vera, perché bisogna memorizzare gli ostacoli, individuare le traiettorie giuste e mantenere un ritmo sostenuto. Il margine d’errore è minimo, basta poco per sbagliare e compromettere la gara”.
La maratona mette più alla prova il binomio uomo-cavallo: ogni errore, ogni deviazione, può costare tempo prezioso o portare ad accumulare penalità. “È anche la parte più pericolosa”, ammette Cazzin, “ma proprio per questo è affascinante”.
Una passione nata da bambino
La storia di Andrea Cazzin con gli attacchi comincia presto. “La mia passione è nata da bambino – spiega – vicino a casa mia c’era una persona che aveva cavalli e carrozze, e io passavo ore a guardarli. Da lì è nato tutto. All’inizio mi sono avvicinato per curiosità, poi ho iniziato a praticare gli attacchi a livello amatoriale, e infine a livello sportivo. Non è una passione di famiglia, ma una scelta personale che mi ha accompagnato fino a oggi”.
Oggi Andrea gestisce una scuderia privata, dove si allena con quattro cavalli: due sportivi, un giovane puledro e una cavalla che utilizza nelle competizioni. “Lavorare con i giovani cavalli è impegnativo ma molto gratificante. C’è un percorso di crescita reciproca. Nei concorsi ci sono categorie dedicate ai giovani cavalli, che permettono di farli confrontare tra loro e accumulare esperienza in modo graduale. È una bella iniziativa, molto utile per chi vuole formare un cavallo da sport partendo da zero”.
Gli attacchi: una disciplina equestre che fonde tecnica, eleganza e tradizione
Durante l’intervista, Andrea Cazzin ha descritto con parole cosa rende unico il mondo degli attacchi secondo lui. “Non è solo una disciplina sportiva, è uno stile di vita. Devi avere un feeling perfetto con il cavallo, perché in carrozza non hai gli stessi aiuti che hai in sella. Il cavallo deve capire i tuoi comandi, i tuoi movimenti, anche solo la tensione delle redini. C’è una sintonia totale, un legame profondo che si costruisce con il tempo”.
Questa connessione è ciò che distingue davvero gli attacchi da altre discipline equestri: “È un dialogo silenzioso fatto di fiducia e sensibilità. Quando tutto funziona, quando il cavallo risponde a ogni minimo segnale, capisci che state lavorando come un’unica entità. È difficile da spiegare a parole”.

Una disciplina da valorizzare
Nonostante la sua lunga tradizione, gli attacchi restano una disciplina ancora poco conosciuta in Italia. Per Andrea Cazzin, la chiave per farla crescere potrebbe essere semplificare l’approccio: “Chi vuole avvicinarsi spesso si spaventa per la burocrazia o i regolamenti. Servirebbe rendere tutto un po’ più accessibile, per permettere ai curiosi di provare senza sentirsi subito sopraffatti. Poi, una volta entrati, scoprono un mondo bellissimo fatto di amicizia, passione e rispetto”.
Un messaggio ai giovani e un obiettivo chiaro
L’intervista si conclude con un consiglio a chi sogna di iniziare questo percorso: “Non bisogna farsi intimidire. È una disciplina impegnativa e costosa, ma si può iniziare gradualmente e capire fino a dove si vuole arrivare. Ti dà tante possibilità: puoi scegliere di competere ad alto livello o semplicemente divertirti nelle categorie amatoriali. L’importante è provarci, perché gli attacchi ti insegnano tanto, sul cavallo ma anche su te stesso”.
Con l’entusiasmo e la determinazione di chi ha costruito la propria carriera con grande impegno e determinazione, Andrea Cazzin si prepara ad affrontare i Campionati Italiani di Completo di Attacchi a Verolanuova, dal 17 al 19 ottobre. Una tappa fondamentale per la stagione e per la crescita di una disciplina antica, tradizionale, affascinante e, certamente, spettacolare.
HSJ x FISE
AC
© Riproduzione riservata.