
Andrea Pili, referente atleti FISE per gli attacchi: “Una disciplina che guarda al futuro”

All’Ippodromo Le Padovanelle di Padova, in occasione dei Campionati Italiani di Combinata di Attacchi e della Coppa delle Regioni 2025, abbiamo incontrato Andrea Pili, 21 anni, giovanissimo ma già referente atleti a livello nazionale per la Federazione Italiana Sport Equestri.
«È sicuramente un onore ma anche un onere – ha dichiarato – sono contentissimo di poter svolgere il mio lavoro con questo ruolo e credo di poter portare una chiave un po’ più giovanile allo sport degli attacchi.»
Una disciplina che, secondo Andrea, oggi si trova in una fase delicata: «Stiamo attraversando una difficoltà simile a quella che si vive nelle aziende di famiglia, il cosiddetto passaggio generazionale. Dagli attacchi di 10-15 anni fa a ciò che sarà il loro futuro, cerchiamo di stare al passo con i tempi, migliorando senza regredire.»
Un percorso iniziato in famiglia
La passione per gli attacchi è nata in casa: «Ho avuto la fortuna di iniziare grazie alla mia famiglia che mi ha trasmesso questa passione fin da bambino. Ho sempre avuto la possibilità di viaggiare tanto, cosa che mi ha aiutato molto anche dal punto di vista equestre. Ho partecipato a tre Campionati del Mondo e a due Campionati Europei per giovani guidatori, e nel 2023 ho vinto un percorso durante l’ultimo mondiale.»
Un’esperienza, quella maturata all’estero, che ora cerca di mettere al servizio della disciplina anche in Italia: «Abbiamo bisogno di integrarci con il resto del mondo. L’Italia è una nazione potenzialmente molto forte. Se ognuno di noi riesce a dare il proprio contributo, con l’esperienza di tutti possiamo arrivare molto lontano.»
Costanza e continuità: la chiave per crescere
Andrea pone l’attenzione su un punto cruciale: la necessità di unire le forze tra generazioni diverse. «Abbiamo una fascia di atleti dai 40 anni in su di buon livello, e poi ci sono i più giovani. Quello che manca spesso è la costanza: fondamentale negli sport equestri. Stiamo cercando di lavorare sulle basi per portare gli atleti a sbocciare come meritano.»
Uno sguardo positivo arriva parlando proprio dei giovani: «In Italia ci sono ragazzi e ragazze molto intelligenti, focalizzati sullo sport, si allenano bene e sono seguiti da trainer molto preparati. L’anno prossimo ci saranno i Campionati Europei per giovani atleti e sono abbastanza sicuro che avremo una squadra molto competitiva.»
Il driver è un atleta a tutti gli effetti
Spesso si tende a pensare che negli attacchi il lavoro del driver sia inferiore rispetto ad altri sport equestri, ma Andrea chiarisce: «Essendo seduti in carrozza, si pensa che il driver faccia di meno rispetto a chi monta. È vero che non utilizziamo le gambe, ma ci sono tanti piccoli dettagli che fanno la differenza. La gestione mentale è fondamentale: un atleta professionista è tale quando riesce a lavorare bene sotto stress.»
E anche dal punto di vista fisico, c’è molto da dire: «La prova di maratona è la più bella e affascinante, ma anche la più impegnativa, sia per l’atleta che per i groom. Serve resistenza, capacità di restare concentrati, affrontare buche, salite, discese, ostacoli in acqua. Non sembra, ma è molto stancante.»
E ovviamente, il primo atleta è sempre lui: il cavallo. «Noi cerchiamo di lasciarlo libero da tutte le pressioni, per permettergli di esprimersi al meglio.»
Guardare avanti e coinvolgere nuovi appassionati
Con entusiasmo, Andrea guarda al futuro: «Per i ragazzi che già praticano questo sport vedo tante cose buone. Invito tutti ad approcciarsi agli attacchi: stiamo facendo il possibile, anche come federazione, per offrire a tutti l’opportunità di provare questa disciplina. È uno sport bellissimo e sono sicuro che con il lavoro che stiamo facendo ora, in futuro potremo raccogliere anche risultati numerici.»
Poi l’invito finale, diretto e appassionato: «Provate almeno una volta a salire in carrozza. È veramente appassionante… e farete fatica a scendere.»
AC
HSJ x FISE
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